Filippo Tortu corre in 10.21 ed è settimo nei 100 metri di Stanford, in quella che è stata con ogni probabilità una delle gare migliori della tappa statunitense della IAAF Diamond League. L’azzurro, allineato con i migliori sprinter del globo, non parte benissimo (peraltro, al cospetto di diversi partenti di primo piano), ma nel lanciato si difende, finendo per non sfigurare in un contesto da brivido. Vince Christian Coleman in un sensazionale 9.81 (-0.1), la cifra del mondiale stagionale 2019, precedendo l’eterno Justin Gatlin (37 anni compiuti nel febbraio scorso), secondo in 9.87, e il britannico Zharnel Hughes, terzo in 9.97. La pedana dell’alto femminile regala una serata (anzi, un pomeriggio, nell’assolata California) da ricordare: la russa Maria Lasitskene, stimolata dalla statunitense Vashti Cunningham e dall’ucraina Yaroslava Mahuchikh (18 anni non ancora compiuti), sale fino a 2,04: le due avversarie si spingono fino a 2,00, pungolandola come non le accadeva da tempo. Emozioni forti anche dai 3000 metri al femminile. Sifane Hassan corre una sensazionale gara di rimonta, vincendo a ritmo di record europeo: il suo 8:18.49, oltre che primato continentale, è la quarta prestazione mondiale di sempre, la prima di una atleta non cinese nella lista all-time. L’olandese compie il prodigio negli ultimi 500 metri, recuperando sulle etiopi Gidey (terza in 8:20.27) e Dibaba (quarta in 8:21.29), e trascinando la tedesca Kostanze Klosterhalfen al secondo posto in 8:20.07. In sette finiscono al di sotto degli 8:30, in 12 sotto gli 8:40, per quello che è con ogni probabilità uno dei più grandi 3000 metri di sempre.

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