Filippo Tortu (Fiamme Gialle): “È la scelta giusta, la salute prima di tutto. Per qualsiasi atleta pensare di non poter gareggiare nella più prestigiosa delle competizioni non è certamente una buona notizia, ma considerata la gravità della situazione sanitaria a livello mondiale, non si poteva fare altrimenti. Per quanto mi riguarda avrò un anno in più per prepararmi, mi mancherà non essere a Tokyo e l’attesa sarà ancora più bella, come quando desideri tanto qualcosa. Dobbiamo tutelare la salute di tutti e anche noi atleti dobbiamo adeguarci a questo momento di crisi internazionale”.
Gianmarco Tamberi (Fiamme Gialle): “Ho sacrificato interamente la mia vita privata in questi ultimi quattro anni. Ho messo da parte qualsiasi pensiero di fare una famiglia, di vivere le mie amicizie come un ragazzo normale, di ricambiare il tempo che mi viene regalato da tutte le persone che mi vogliono bene. Ho messo da parte tutto quanto, mettendo davanti un solo pensiero. Pensiero che era diventata una dolce ossessione con cui convivere. Mi sono svegliato ogni mattina di questi ultimi 4 anni chiedendomi come prima cosa se avessi dormito abbastanza bene per poter affrontare al meglio l’allenamento del pomeriggio. Poi colazione, caloria per caloria segnata ogni giorno, ad ogni singolo alimento. Allenamenti tutti i giorni, ovvio. Ma tra questi… alcuni andavano male, e condizionavano il mio umore per giorni interi, a volte settimane. Settimane passate a non rispondere a nessuno per trovare dentro di me la forza per reagire. Tutto questo perché sapevo quanto fosse importante ogni singolo dettaglio in vista di quell’appuntamento. Vivevo ogni singola scelta personale in funzione di quell’evento. Una lacrima scende lenta nel viso nello stesso canale ben scolpito dalle lacrime di 4 anni fa. E se quella volta scrissi, addio Rio, addio mia Rio, ora forse un po’ riesco a consolarmi nel darti l’arrivederci! Arrivederci mia Tokyo”.
Eleonora Giorgi (Fiamme Azzurre): “Rispetto le decisioni del CIO. Credo che in questo momento sia più importante la salute delle persone. Le Olimpiadi sono il sogno di tutti gli atleti e sono sollevata che non le abbiano cancellate, ma che si tengano lo stesso, anche se tra un anno. Non vedo l’ora di tornare a gareggiare con la canotta dell’Italia”.
Davide Re (Fiamme Gialle): “Da un lato sono dispiaciuto perché la stagione 2020 prenderà una piega completamente diversa e ancora più incerta, bisognerà capire se ci saranno gli Europei e i meeting internazionali, ma è sicuramente una scelta condivisibile perché si stavano cominciando a creare troppe disparità tra Paesi. Nel 2021 si spera ci siano pari opportunità di allenamento e di controlli antidoping. L’obiettivo resta sempre la finale olimpica, è soltanto un anno più in là”.
Yeman Crippa (Fiamme Oro): “Non una bella notizia, anzi brutta, bruttissima. Si potrà pensare che sono un egoista ma avrei preferito almeno che i Giochi si facessero quest’anno, magari a ottobre o novembre. Bisogna riprogrammare tutto sperando che il virus si fermi. Pensiamo agli altri obiettivi, sperando che vengano confermati, dagli Europei di Parigi a quelli di cross a Dublino”.
Leonardo Fabbri (Aeronautica): “Sono d’accordo con questa decisione, la considero giusta. Mi attende un anno in più di esperienza e di allenamenti, e magari ci arriverò con un personale da 22 metri nel peso: vorrebbe dire tanto, perché nel momento più importante avere una stabilità su queste misure potrebbe far comodo”.
Eyob Faniel (Fiamme Oro): “Dopo averle preparate per più di un anno, ci si resta male, non c’è dubbio. Ma è giusto rinviarle perché tanti Paesi sono ancora all’inizio di questa epidemia. In questo momento non possiamo lavorare per i Giochi come avremmo voluto. Di sicuro faremo di tutto per essere nella stessa condizione di forma anche l’anno prossimo”.

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