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La carica dei 101 e i Flohé e McArthur che non ti aspetti! Il tedesco Yannick Flohé, nella qualifica con 101 atleti di 34 nazioni, ha “piegato” il secondo della Coppa del Mondo di boulder Kokoro Fujii. Ma al vertice anche Hamish McArthur, capace di mettersi dietro l’altro giapponese e capoclassifica di Coppa Ogata. È successo questo pomeriggio al Vertikale Climbing Stadium di Bressanone. Nel pomeriggio tribuna stracolma e grande tifo. Era molto atteso l’altoatesino delle FFOO Michael Piccolruaz, ma non tutto è andato come gli appassionati si attendevano.

Due i gruppi di qualifica, con tutti i migliori ad aggredire i boulder per primi. Giapponesi scatenati pronti a ribadire la propria superiorità in CdM; Fujii era già pronto a festeggiare il successo insieme al connazionale Yoshiyuki Ogata, leader di Coppa, finchè Flohé non ha chiuso i suoi cinque boulder con 5 top in successione, ma soprattutto sul primo “problema” ha chiuso la partita con un solo tentativo. Il giapponese invece prima di fare top ha impiegato 8 tentativi. Poi un capovolgimento della classifica rivista dai giudici, con il britannico McArthur balzato al vertice del suo gruppo. Dunque qualifiche dominate da Flohé e McArthur, con i giapponesi secondi.

“È stata una competizione molto dura – ha detto a fine gara Flohé – ogni boulder aveva la sua difficoltà, sono riuscito a raggiungere tutti i top, anche velocemente, quindi sono soddisfatto. C’è stata una grande differenza oggi: di solito iniziamo con un primo boulder molto tecnico, di tipo “slab”, questa volta no, era un boulder “steep”. Sono riuscito a “flasharlo” ed è importante iniziare bene con il primo boulder, dopodiché devi solo mantenere quel flow. Alle semifinali sarà tutto da rifare, speriamo di continuare così e di riuscire ad entrare in finale, mi farebbe molto piacere”.

Anche l’austriaco Jakob Schubert ha rischiato di compromettere la giornata con un ostico, per lui, quinto boulder dopo quattro top infilati con sicurezza. Al Vertikale Climbing Stadium ha chiuso terzo nel suo gruppo mettendosi in tasca la qualifica. Terzo anche il coreano Dohyun Lee, partito 11°.

Sostenuto a gran voce Michael Piccolruaz. È partito a razzo centrando il top al primo tentativo, un boulder difficile e ostico per molti. Poi ha sbagliato l’approccio al secondo, si è rifatto al terzo con un altro top, dopodichè tanti tentativi e solo “zone” senza top. Così il gardenese è scivolato oltre il limite dei primi venti (38°) e non lo vedremo in semifinale domenica: “Purtroppo non è andata come volevo, sono partito molto bene sul primo blocco. Al secondo ho patito il movimento, era un blocco facile e dovevo farlo. Probabilmente da lì è cambiata la gara. Il terzo era molto facile, il quarto molto fisico e non è il mio stile. E anche la placca del quinto avrei dovuto farla. È un peccato, volevo scalare di fronte al pubblico di casa anche in semifinale.”

Gli altri italiani hanno lottato da leoni, ma la concorrenza era enorme. Michele Bono ha concluso al 47° posto, Marcello Bombardi al 51° e Pietro Vidi al 65°.

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