“Finalmente, era ora!”, commenta Meucci. “Ho ritrovato le sensazioni che mi mancavano da tempo. Sono particolarmente soddisfatto di aver realizzato il secondo miglior crono italiano di sempre. Ho anche cercato di vincere attaccando al 15° chilometro ma alla fine sono contento del secondo posto. C’erano condizioni favorevoli, con il gruppo di testa che correva a un buon ritmo e mi sono detto di provare a stare con loro. È la conferma che sto lavorando bene e che è giusto il cammino intrapreso con il tecnico Luciano Di Pardo. Non ci vediamo spesso per motivi di famiglia, ma ci confrontiamo sempre, anche insieme alla mia compagna Giada Bertucci che mi segue negli allenamenti”. Una gioia per lasciarsi alle spalle quasi due anni pieni di imprevisti. “Dopo il record italiano sui 10 chilometri, a Valencia nel gennaio del 2020, sono rimasto fermo per una microfrattura e poi mi ero preparato alla maratona di Londra della passata stagione, che non è andata bene tra l’andatura delle lepri e il meteo inclemente. Ero ripartito, ma a marzo quando stavo per rientrare dal raduno in Kenya ho preso il covid e ci ho messo tre mesi per ricominciare. Nelle ultime tre settimane, rispetto alla mezza di Padova corsa in 1h02:40, la condizione è andata decisamente avanti. Ora penso a recuperare, perché l’adrenalina non fa sentire la fatica ma in realtà ne ho fatta di più, e punto a una prossima maratona”.