L’emergenza sanitaria mondiale non ferma la corsa della solidarietà. L’edizione virtuale de “la Corsa dei Santi sponsored by Melinda e Teva Farmaceutici”, la storica 10 chilometri promossa da Missioni Don Bosco in occasione della Festa di Ognissanti, si svolgerà con la formula “virtual race”. Dalle ore 07:00 di venerdì 30 ottobre alle ore 20:00 del 3 novembre 2020, chiunque potrà partecipare all’evento correndo 10 chilometri su qualsiasi tracciato. Sarà un evento a distanza realizzato grazie al sistema di tracciamento Gps realizzato da TDS attraverso una App che consentirà ai partecipanti, una volta scaricata, di poter registrare la propria performance in tempo reale. Come per le precedenti edizioni in presenza, iscrivendosi alla prova si riceverà il pettorale virtuale, il diploma per i finisher e il kit con la t-shirt ufficiale che, se acquistata durante l’iscrizione, verrà inviata a domicilio.

Tante le iscrizioni arrivate sinora da tutta Italia alla virtual race, e fino alle ore 13 di sabato 31 ottobre ci si potrà iscrivere per partecipare alla prova a distanza.

E l’1 novembre, giorno tradizionale della corsa fin dalla prima edizione, a partire dalle ore 8.45 andrà in onda su Canale 5 uno speciale dedicato all’evento con ospiti d’eccezione e le immagini delle passate edizioni.

Anche se a distanza, dunque, la Corsa dei Santi unirà gli di appassionati di running di tutta Italia nel segno della solidarietà. Anche quest’anno, infatti, è stata attivata una campagna di raccolta fondi per aiutare Missioni Don Bosco. Attraverso il numero solidale 45530, attivo fino all’8 novembre, si potrà contribuire ad aiutare il progetto benefico che riguarda i diritti dei minori detenuti.

La Corsa dei Santi porterà come sempre un supporto concreto ai missionari grazie alla campagna solidale “Il tuo amore può abbattere le sbarre”. Il progetto di quest’anno si rivolge ai minori privati della libertà, nelle carceri di tutto il mondo. Seguendo il pensiero di Don Bosco per il quale il cambiamento dei giovani avviene attraverso l’educazione, i salesiani operano nei centri di detenzione per far sentire a questi ragazzi la gioia di poter dar loro ascolto e attenzione. La loro azione si concretizza in interventi specifici nelle diverse realtà e nelle diverse fasi del percorso di detenzione: dalle misure alternative al sistema carcerario, come a Luanda, in Angola, all’accompagnamento nel processo giudiziale come a Freetown, in Sierra Leone, all’animazione in carcere, come in Messico a Ciudad Juarez, grazie alla Brigada de la Alegria, al reinserimento nella società, come a Chennai, in India. A Freetown i missionari salesiani sono ad oggi gli unici a poter entrare nel carcere di Pademba, dove portano cibo, acqua e medicine, offrendo supporto e orientamento. Anche in Italia sono impegnati da anni nelle carceri minorili con un’azione educativa che prevede la prevenzione, il sostegno per l’inserimento scolastico, le attività sportive e laboratoriali, il reinserimento sociale.

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