di Ugo Russo
Straordinario successo di pubblico e per l’alto livello tecnico della seconda edizione del “Roma Archery Trophy”, tappa tra le più attese della Coppa del mondo indoor di tiro con l’arco. E la manifestazione si é arricchita di fantastiche prove degli atleti italiani. Nel ricurvo Marco Galiazzo é tornato ad essere il fantastico Robin Hood di Atene 2004, quando sbaragliò il campo e si aggiudico la medaglia d’oro nell’individuale all’Olimpiade greca. Stavolta “il patavino di ghiaccio” in finale si é sbarazzato 6-4 del numero 1 del ranking mondiale, l’americano Brady Ellison, che ha ammesso la superiorità dell’azzurro, capace di approfittare al meglio di qualche errore dell’americano.

Il pubblico presente alla Fiera di Roma ha tributato applausi a scena aperta a Galiazzo, col tempo diventato una certezza soprattutto nella prova a squadre ma ora, a pochi mesi da Tokio 2020, l’aver ritrovato la sicurezza e la fiducia nelle proprie possibilità nella gara individuale può rilanciare speranze di un posto prestigioso nell’impianto di tiro nipponico, sia pure con diverse distanze e un ambiente sicuramente meno “amico”. E intanto bisognerà andarci. Comunque, per chi, come lo scrivente, ha avuto il piacere di raccontare quella memorabile affermazione “greca” di Marco, sapere che é tornato a vincere in una gara così avvincente ed importante é motivo di grande gioia.
Sempre nell’arco olimpico, ma al femminile, é andata vicinissima alla grande impresa la nostra giovanissima Tatiana Andreoli che si é dovuta piegare solo all’ultimo tiro di spareggio (e per pochi millimetri…) alla più forte del pianeta, la sudcoreana Kang Young Chae. Ma il cammino della baby azzurra per arrivare all’ultimo atto che ha determinato l’oro e l’argento é stato addirittura da sogno, con altre sudcoreane spazzate via con prove maiuscole.
Spettacolo anche nel compound, nell’arco nudo e nel longbow. Da segnalare altre due vittorie italiane delle meravigliose Noziglia e Bassi.

L’edizione romana ha potuto vantare, nel primo giorno ufficiale di tiro con le 60 frecce di qualifica, due primati mondiali realizzati, entrambi nel compound femminile, dalla belga Prieels con 597 punti e dall’atleta paralimpica brasiliana con 576. Cioccolatini gustosi che hanno impreziosito una già dolcissima tre giorni.
Quasi seicento iscritti, per la metà stranieri, rappresentanti di 41 Paesi sulla linea di tiro. Numeri che hanno superato quelli già stratosferici della prima edizione. E si staglia all’orizzonte la terza, quella del 2020, che sarà ancora più folta, come numero di partecipanti, e di gran valore.

Alla fine grande la soddisfazione del numero uno del movimento arcieristico tricolore, il massimo artefice dei nostri successi in questo sport, il Presidente della Fitarco e Vicepresidente mondiale, Mario Scarzella: “A parte il grande seguito che ha avuto, come pubblico e sui media, l’intera manifestazione -ha detto il Presidente- devo rilevare i grandissimi risultati dei nostri atleti, pur contro avversari di elevatissimo spessore. Noziglia e Bassi si sono confermate delle certezze nelle loro specialità, Galiazzo e Andreoli hanno regalato altre splendide emozioni, nel compound Della Stua a un passo da un’altra bellissima vittoria, ma io voglio, come al solito, elogiare tutti i ragazzi in ottica azzurra e quelli sui quali contiamo per il futuro perché hanno dato il meglio di loro stessi, come sempre. E questo é stato un test probante in vista della stagione all’aperto che ci dovrà portare, come primo risultato, i pass necessari a presentarci in forze e altamente competitivi all’Olimpiade di Tokio”.

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