SuperNews ha intervistato Federico Gaio, tennista romagnolo n.136 del ranking ATP. L’azzurro, al momento impegnato nel “Serbia Challenger Open”, ha raccontato come è nato il suo amore per il tennis, come si sta preparando per il prossimo match del torneo di Belgrado contro lo slovacco Kovalik, qual è il Grand Slam che lo ha maggiormente affascinato e quali sono i suoi prossimi obiettivi, sogni e sfide. Inoltre, Gaio ha espresso il desiderio di voler affrontare un giorno Roger Federer, che reputa quanto di più vicino ci sia al concetto stesso di tennis.
Federico, sei attualmente impegnato nel “Serbia Challenger Open”, challenger su terra rossa a Belgrado. Hai battuto 6 4 6 3 Donskoy, n.131 del ranking ATP, e ti prepari adesso ad affrontare Kovalik, n.128. Nei due precedenti contro lo slovacco, il bilancio è di parità, con una vittoria a testa. Su cosa punterai per conquistare un posto nei quarti di finale?
Cercherò di fare il mio gioco, quello che sto cercando di sviluppare ultimamente: giocare una palla pesante e profonda, per poi avvicinarmi al campo e attaccarlo. Kovalik gioca bene da entrambe le parti, non ha un fondamentale meno valido dell’altro, per questo motivo mi concentrerò maggiormente su di me e sul mio gioco.
Hai partecipato a tutti i 4 tornei dello Slam, ma solo agli Us Open sei entrato nel tabellone principale. Pensi di poter entrare nuovamente nel main draw di uno Slam? Se sì, dove pensi di avere maggiori possibilità? Quale Major ti ha affascinato di più?
Il mio obiettivo è quello di giocare tutti gli Slam in tabellone, senza passare dalle qualificazioni. Lo Slam che mi ha affascinato di più è l’Australian Open, probabilmente per l’organizzazione e perché si arriva dall’inverno europeo al caldo australiano. Molti giocatori prediligono l’Open d’Australia, ma ogni Grand Slam ha il proprio fascino.
In singolare hai vinto 4 tornei challenger, di cui 3 su terra battuta e uno su cemento lo scorso anno, a Bangkok, sconfiggendo in finale l’olandese Haase. Quale torneo ha per te un’importanza maggiore? E perché?
Sicuramente, il primo vinto a San Benedetto è stato il più emozionante, avendo vinto in quella stessa settimana sia il singolare che il doppio. Per il contesto, per il pubblico sempre molto presente, per la difficoltà di aver giocato domenica semifinale e finale nella stessa giornata, quello di San Benedetto è il torneo che ricordo con più emozione, senza togliere nulla ai challenger di Biella, Bangkok, Manerbio, dei quali conservo ottimi ricordi.
È iniziato il Masters 1000 di Montecarlo. Sono tanti gli italiani che partecipano al torneo, come Sinner, Fognini, Cecchinato e Sonego, quest’ultimo reduce dal successo nel Atp 250 di Cagliari. Pensi che Fognini possa bissare il successo del 2019 o che qualche altro italiano possa trionfare nuovamente questa settimana?
Non è mai facile vincere un torneo, ma mi auguro che possano rifarlo. Non so da quanti anni non si vedevano quattro italiani primi 30 del mondo. Sicuramente, ci saranno tante occasioni per i nostri azzurri per vincere nuovamente il Masters 1000 di Montecarlo, torneo che riteniamo di grande prestigio.
Se dovessi scegliere uno dei “fab3” da affrontare, ovvero uno tra Djokovic, Nadal e Federer, contro chi vorresti giocare? E perché?
Giocherei contro Roger, per me sinonimo di “tennis”, nonostante gli altri due siano di un livello ad ora ineguagliabile. Se devo scegliere tra i tre, però, ti dico Federer.
Quali sono i tuoi obiettivi e i tuoi prossimi impegni sportivi?
Il mio primo obiettivo è esprimere il mio miglior tennis e arrivare tra i primi 100 del ranking mondiale. Per quanto riguarda i miei prossimi impegni, non so ancora se la prossima settimana giocherò un altro ATP 250 qui a Belgrado oppure a Barcellona, ma giocherò sicuramente qualche altro challenger prima degli Internazionali di Roma.
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