SuperNews ha intervistato Diego Nargiso, ex tennista italiano e ora commentatore TV, che ha fatto il punto sugli Internazionali d’Italia in corso a Roma.
Sono iniziati gli Internazionali d’Italia, come di consueto con tanti azzurri in tabellone, ma anche con 2 assenze importanti come quelle di Berrettini e Musetti: che torneo ti aspetti per i nostri portacolori?
Le assenze di Berrettini e Musetti sono certamente importanti per la spedizione azzurra: entrambi hanno fatto sempre bene a Roma e, come nel passato, sarebbero potuti essere protagonisti anche quest’anno. Tra gli italiani in tabellone, mi aspetto un bel torneo da Sonego: l’anno scorso ha raggiunto la semifinale e il Foro Italico lo carica sempre molto. Se passerà lo scoglio Shapovalov al primo turno può fare un bel percorso. Sinner, dopo la brutta sconfitta a Madrid, ha l’occasione di rifarsi subito in casa e sarà sicuramente in grado di rialzarsi, grazie anche al supporto del pubblico di Roma che lo motiva tantissimo. Ci sarà anche Zeppieri, che si godrà questo esordio dopo esserselo conquistato dalle qualificazioni, e Fognini, che è in ripresa e può dare la zampata da vecchio leone.
A Madrid, Alcaraz (classe 2003) ha disputato il torneo perfetto, battendo nell’ordine Nadal, Djokovic e Zverev e conquistando il suo secondo 1000 in stagione dopo Miami. Un peccato non vederlo a Roma: che pensi di lui?
È davvero un peccato non avere Alcaraz a Roma: tutti lo aspettavano, è già un beniamino di tanti ragazzi e sarebbe stata una bella occasione vederlo da vicino. Purtroppo ha dovuto rinunciare agli Internazionali, perché i molti impegni ravvicinati non lo farebbero arrivare al meglio al Roland Garros secondo il piano fatto con il coach Ferrero. Bisogna solo attendere 12 mesi, perché certamente il prossimo anno sarà qui a Roma per ottenere un risultato importante. È un giocatore incredibile e sembra già essere in grado di vincere titoli dello Slam: ha fatto già vedere in questa stagione di potersela giocare con i più grandi, battendo i più forti al mondo.
Paragonando l’exploit di quest’anno di Alcaraz (e i successi ottenuti) alla parabola di Jannik Sinner, pensi che l’azzurro stia ottenendo meno in termini di risultati rispetto a quello che ci si poteva aspettare?
Ognuno ha la sua storia e ognuno ha i suoi tempi. Sinner, prima di Alcaraz, ha fatto cose incredibili: a differenza dello spagnolo, che è già un giocatore completissimo dal profilo tecnico, mentale e fisico, Jannik è ancora in costruzione e sta aggiungendo, con determinazione e voglia, pezzi importanti al suo tennis. È chiaro che, per fare questo percorso di crescita, ci vuole tempo per assimilare tutto al meglio e metterlo in pratica durante i match: questa stagione sarà per Sinner di assestamento, ma da lui ci si può aspettare qualsiasi cosa, anche un grandissimo exploit.
L’anno scorso di questi tempi il tennis italiano migliorava il primato assoluto di giocatori nei top 100, ben 10. Nonostante questo, la vittoria di Fognini a Montecarlo nel 2019 resta l’unico 1000 portato a casa da un azzurro: cosa manca al nostro tennis per fare il vero salto di qualità?
Il tennis italiano ha già fatto il salto di qualità, tutti i giocatori stanno facendo risultati incredibili. Lo scorso anno abbiamo vinto tanti tornei, Berrettini è arrivato in finale a Wimbledon, 2 giocatori italiani alle ATP Finals. Tutte le federazioni ci ammirano: quello che manca forse è l’acuto di un Grande Slam che certamente in futuro un nostro giocatore può arrivare a conquistare.

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