Sergio Pirozzi
Sergio Pirozzi

Il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, è intervenuto stamattina ai microfoni di Radiosei nel programma Buongiorno Capitano. Stanotte all’1.34 minuti i luoghi del sisma del 24 agosto sono stati colpiti da una nuova scossa di magnitudo 4.1, queste le prime parole del primo cittadino. «Fa parte dello sciame sismico a seguito di quanto accaduto, ormai siamo abituati. Io per spirito sono ottimista, quanto accaduto stanotte magari risveglia paura nei cittadini ma abbiamo il dovere di guardare oltre. Come procede a livello mentale e psicologico la ricostruzione? Meno di un mese fa era tutto un altro mondo. Da venerdì smonteremo le tende, ci sono una serie di opzioni ma ora si lavora su ciò che sarà la “nuova” Amatrice. Siamo partiti dalla scuola. Questo è un tessuto economico a vocazione commerciale-turistica, speriamo che queste case a tempo vengano il prima possibile. Stiamo agendo come una squadra smantellata dopo aver vinto uno scudetto, dobbiamo essere bravi a trovare i calciatori giusti. Non avrei mai pensato di essere il sindaco del terremoto, lo facevo quasi per divertimento: il mio lavoro era lo sport (era allenatore dell’ASD Trastevere Calcio». Quali saranno i tempi per tornare alla normalità? «È importante la fase dallo sgombero delle tende, i miei cittadini sono sfrattati a tempo. In questi 4-5 mesi va ricostruito il tessuto economico, se dai le case poi riparti con la terza fase per rifare il centro Storico dove come sindaco ho poca competenza, anche se spero considerino anche le mie idee. Come detto, l’idea è partire dalla scuola: in questa seconda fase dobbiamo ricreare un’area commerciale, una food e una sportiva a servizio spostata solo di alcuni metri rispetto a dove insiste il nostro campo sportivo attuale. Questo è un paese che può e che deve ripartire. Se sbagli questa seconda fase lo sconforto la fa da padrone. Alcuni hanno perso tutto e in una comunità il morto pesa due volte perché tutti si conoscono». Il primo cittadino reatino nella sua vita precedente faceva l’allenatore, che spazio avrà lo sport nella futura Amatrice? «Abbiamo il campo sportiva e un palazzetto ora è usato per la Croce Rossa, ma io ho imposto che sul campo sportivo in erba non vadano le case a tempo. Lo sport è previsto anche nell’area a servizio della scuola. Può diventare un volano economico per la mia comunità. Mi fa male vedere ridotto il nostro stadio in breccia; non riesco ad andarci perché mi sento triste. Devo pensare alla Nuova Amatrice perché ad ogni porta che non c’è più c’era una persona». Su quel campo il 31 luglio scorso il Trastevere di Pirozzi in amichevole batteva 3-2 l’Ascoli. «Nel 2009 ho rinunciato al calcio professionistico per essere nei dilettanti e fare contemporaneamente il sindaco: sono un uomo fortunato. Da tecnico ho vinto qualche campionato, ma non avrei mai pensato di rinunciare al lavoro più bello del mondo se non per rispetto dei miei concittadini. Non sarei stata una persona seria. Speriamo di tornare, con pochi concetti perché il calcio non è una scienza».

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