I giorni della merla, ovvero gli ultimi tre di gennaio, si usano definire come i giorni più freddi dell’anno. E sono quelli che abitualmente precedono la Granfondo Dobbiaco Cortina. Questa anomala stagione però ha stravolto le temperature e ne soffrono un po’ tutti, gli orsi escono dal breve letargo, gli sciatori affrontano le piste in abbigliamento primaverile e ovviamente la neve comincia a squagliarsi.
Granfondo di prestigio come König Ludwig Lauf in Germania e Transjurassienne in Francia, celebri discese libere come Garmisch-Partenkirchen (donne) e Chamonix (uomini) hanno alzato bandiera bianca con l’annullamento per mancanza di neve e per le temperature troppo alte.
Gli organizzatori della Granfondo Dobbiaco-Cortina invece tengono duro. Le alte temperature hanno sciolto gran parte del manto steso nella parte finale che porta nel Cortinese, soprattutto nel tratto difficile da reinnevare delle gallerie. La poca neve rimasta è diventata una lastra di ghiaccio, e così il presidente Herbert Santer ha deciso di adottare il “Piano B”.
La 47.a edizione della granfondo si svolgerà sabato 3 in classico e domenica 4 febbraio in skating sulle tradizionali distanze, ma su un tracciato rivisto che si conclude a Dobbiaco. Praticamente la prima parte rimane invariata, mentre dopo Cimabanche, anzichè proseguire verso Fiames, il percorso si rituffa verso Dobbiaco per concludersi nella pregevole Nordic Arena, teatro del Tour de Ski e di svariate Coppe del Mondo.
Dispiace ovviamente escludere il tratto che porta a Cortina d’Ampezzo, ma la sicurezza dei partecipanti è prioritaria. “Stamattina abbiamo avuto un incontro con i tecnici del comune e il battitore delle piste – sottolinea il vice presidente Igor Gombač – e valutando la situazione abbiamo registrato che la pista tra sabato e domenica è stata fortemente intaccata dalle temperature incredibilmente alte. Venerdì si sciava ancora bene, ma poi il weekend l’ha “distrutta”. Le parti soleggiate sono impraticabili. Per innevare questo pezzo dalle gallerie all’arrivo di Fiames ci vorrebbe troppo tempo. Ciò che ci ha reso molto perplessi per garantire la neve fino all’arrivo sono anche le previsioni dei prossimi giorni, che con temperature minime mai sotto lo zero vanificherebbero comunque gli sforzi di innevamento. Non ci siamo persi d’animo, avevamo un piano B nel cassetto, che è già stato usato in passato. Da Cimabanche dunque si torna verso Dobbiaco e si farà l’arrivo alla Nordic Arena, con ristoro a Cimabanche.”
Il fascino e la bellezza della gara, con scenari da cartolina, rimangono immutati, manca purtroppo l’arrivo nell’ampezzano, sempre molto gettonato. La grande determinazione del comitato organizzatore di proporre comunque la manifestazione è sicuramente da rimarcare, ma anche la convinzione che la sicurezza dei partecipanti non deve mai essere messa in secondo piano.
A dirigere la gara sarà il giovane Martin Taschler, che aggiunge: “La particolarità di quest’anno è che per il primo tratto abbiamo deciso di usare la pista alla destra orografica del fiume, verso Cimabanche, quindi più ricca di saliscendi e anche con più curve. Secondo me è un tracciato più animato e che può divertire molto i fondisti in gara. Sarà comunque una bella edizione”.