Iaaf
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I tesserati russi dell’atletica leggera non parteciperanno a Rio 2016. Lo ha deciso la Iaaf (Federazione internazionale di atletica), confermando la sospensione imposta a novembre alla Federatletica russa per lo scandalo doping che ha travolto numerosi atleti della Araf, risultati positivi ai controlli della Wada. Immediata la reazione russa. «È una violazione dei diritti dell’uomo», ha tuonato Elena Isinbaeva, campionessa di salto con l’asta. La notizia, attesa, arriva a meno di due mesi dall’inizio delle Olimpiadi. A meno di clamorosi dietrofront dell’ultimo minuto, la Russia non parteciperà ai Giochi. La decisione ha provocato anche la dura reazione delle autorità moscovite. «La squalifica della federazione russa di atletica leggera era aspettata, lo si poteva prevedere – ha dichiarato il il ministro dello Sport russo, Vitalij Mutko, commentando la decisione della Iaaf –. Ma noi reagiremo ». Ora l’unica speranza, ma solo per alcuni, è che il Cio (Comitato olimpico internazionale), trovando qualche escamotage legale, ammetta alcuni atleti dalla fedina penale immacolata a titolo individuale. Martedì, a Losanna, è in programma un summit dello sport mondiale durante il quale si potrebbe discutere della possibilità, anche se poi la decisione finale spetterebbe comunque alla Iaaf. La squalifica è confermata per i russi in tutte le altre manifestazioni, Europei di Amsterdam del mese prossimo compresi.

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