Due piazzamenti in finale segnano il cammino azzurro nella serata conclusiva dell’atletica all’interno dello stadio olimpico di Rio. Alessia Trost è quinta nell’alto con 1,93, ma coltiva a lungo, nel corso della gara, il sogno di salire sul podio. A quota 1,97, quella che assegnerà tutte e tre le medaglie (la misura più bassa per l’oro dal 1980, quando venne superata da Sara Simeoni a Mosca) la friulana deve però arrendersi, scivolando al quinto posto. Oro alla 37enne spagnola Ruth Beitia, argento alla bulgara Demireva, bronzo alla croata Blanka Vlasic. La staffetta 4×400 azzurra, composta da Mariabenedicta Chigbolu, Maria Enrica Spacca, Ayomide Folorunso e Libania Grenot, chiude la finale al sesto posto (3:27.05), a solo un secondo e 12 centesimi dal bronzo, andato alle britanniche (oro e argento rispettivamente per Stati Uniti, 3:19.06, e Giamaica, 3:20.34). Il britannico Mo Farah fa doppietta di ori olimpici vincendo, dopo quello dei 10000, anche l’oro dei 5000 (13:03.30): rinnova così l’impresa di quattro anni fa a Londra, ed eguaglia la doppia-doppietta riuscita in passato a finalndese Lasse Viren (tra Monaco 1972 e Montreal 1976). Vittorie a cinque cerchi anche per Caster Semenya negli 800 metri (Sudafrica, 1:55.28, record nazionale), Matthew Centrowitz nei 1500 metri (Stati Uniti, 3:50.00), Thomas Rohler nel giavellotto (Germania, 90,30), e per gli Stati Uniti nella 4×400 uomini (2:57.30). Oggi, con la maratona maschile (via alle 14:30 italiane, con gli azzurri Stefano La Rosa, Daniele Meucci, Ruggero Pertile) si chiude il programma dell’atletica ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro.