“Il compito dell’adozione di una piazza, di un qualsiasi luogo della nostra città, è sempre ostico. In primis, perché l’amministrazione comunale già per natura tende ad abbandonare i luoghi pubblici in generale, lasciandoli al degrado ed alla deturpazione. Poi, perché nel momento in cui c’è una associazione di volontari che intende occuparsi di quel luogo, allora l’abbandono è ancora più totale.

L’estate poi, di suo, non aiuta, anzi… Il bivacco notturno della movida romana e le temperature bollenti, in assenza di pioggia o vento che magari in altre stagioni collaborano a creare almeno un po’ di “movimento”, portano ancora problemi, su altri problemi. Qualche mattina fa una nostra atleta al mattino presto si è trovata davanti a questo scempio. Lì sulla piazza da alcuni anni c’è una nota catena di gelaterie, su cui sicuramente non vogliamo gettare alcuna colpa. Ma anche un bimbetto capirebbe che di notte, col caldo, i cestini pubblici accanto alle panchine vengano poi presi d’assalto dai suddetti animatori della movida. Mi ripeto, non voglio con questo colpevolizzare una azienda che pensa solo ed unicamente al suo business (già perché nonostante le nostre richieste non ha mai voluto impegnarsi in alcun contributo), ma certamente se l’azienda stessa procurasse altri cestini da disporre in giro sicuramente scene orrende come queste si vivrebbero con minor frequenza.

Il nostro vicepresidente, Giovanni Carrara, artefice principale di questa adozione, grazie anche al fatto di vivere praticamente nelle vicinanze, è sempre pronto con paletta e scopa per riportare al giusto decoro il nostro salotto.

Già perché le cose se le fai da solo riesci a portarle a casa, altrimenti… Come dicevano le nostre mamme quando eravamo piccolini, “chi fa da sé, fa per tre”.

E la cosa che ci spaventa ancora di più è questa assoluta e totale mancanza di sensibilità non soltanto delle istituzioni, ma anche e sopratutto da chi dovrebbe avere a cuore questa piazza, questo crocevia.

Il rammarico più grande è sentire Carrara dire: “Nessuno, ne un negozio di quelli sulla piazza, ne uno dei tanti studi di avvocati, commercialisti e notai che sono lì, a ridosso di Piazza della Libertà, si è MAI degnato di contribuire, di sostenere i nostri sforzi. Non soltanto a livello economico, ma anche a livello pratico. Eppure dovrebbero avere a cuore anche loro questa problematica”.

E poi accade quello che non ti aspetti. Passi una mattina a Piazza della Libertà per dare una pulita… e gli unici con quel briciolo di sensibilità che ti vengono incontro e ti chiedono “posso aiutare?” sono Petro e sua moglie, due homeless stranieri. Due storie anonime, due vite anonime. Che forse hanno loro malgrado adottato una di quelle panchine come camera da letto vista-stelle. Due “nessuno” che prendono la ramazza ed alle direttive del nostro Giovanni riportano quel cestino di quella foto alle condizioni normali, ma non soltanto, puliscono il marciapiede ed il terreno come se fosse quello spaccato di casa che forse vorrebbero avere. In fondo basta poco. Ed è bastato poco, a raccogliere i rifiuti abbandonati sulla strada. Perché finita la coppetta nocciola e pistacchio, se il secchio è pieno, è più comodo abbandonarla lì, sul marciapiede. Diamine, mica pretenderete che si vada a cercare un secchio meno pieno, magari che dico, a 40 metri di distanza, ma siamo matti???

Grazie Petro. Grazie della tua sensibilità.

Grazie lo stesso alle istituzioni… in fondo con tanti di quei problemi che abbiamo a Roma, meglio se stanno lontane dalla nostra piazza. Ce la curiamo da soli.

Grazie lo stesso ai commercianti SULLA piazza. In fondo l’indole menefreghista di chi sta li solo perché a fine giornata deve portare la pagnotta a casa è assolutamente proporzionale alla loro vita. indifferente. Si, scusate se oggi sono cattivo in questo articolo. Ma non riesco a tollerare questo aspetto dell’essere umano, il suo disinteresse verso la cosa pubblica. Verso un bene pubblico. Tanti anni fa, il presidente Kennedy disse: “Non chiederti cosa il tuo Paese può fare per te, chiediti cosa tu puoi fare per il tuo Paese”. Se anche soltanto un piccolissimo gruppo di quelle aziende, di quegli studi professionali a ridosso della piazza, si sbarazzassero dei loro paraocchi e pensassero al bene comune come qualcosa di cui andare orgogliosi, allora e solo allora potremo veramente portare avanti un progetto di modernizzazione e di trasformazione totale di Piazza della Libertà. Fino a quel giorno, continueremo noi della S.S. Lazio Atletica Leggera, a lavorare sodo e duro, con le nostre pochissime forze, a curare il salotto dalle deturpazioni quotidiane.

Ma si sa, siamo LAZIALI. Siamo abituati a lottare.

FORZA LAZIO!

Saluti Sportivi e FORZA LAZIO!”

Giuseppe Vasapollo
Responsabile Comunicazione S.S. Lazio Atletica Leggera

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