di Alessandro Tozzi
Seconda parte del tabellone, si chiudono gli ottavi di finale, con due partite arrivate ai rigori e due partite dominate da Brasile e Portogallo.
Giappone Croazia è partita vera, che il Giappone combatte come un sol uomo per 120 minuti, salvo poi perdere ai rigori tirandoli come peggio non si potrebbe. Giappone che a Russia 2018 aveva perso al minuto 94 contro il Belgio, e che dimostra una certa continuità a buoni livelli, pur senza avere nemmeno un ottimo giocatore, che se arrivasse sarebbe il traino di un movimento interessante. La Croazia vicecampione del mondo in carica dimostra quel che sappiamo, ottimo centrocampo forse un po’ vecchiotto, ma attacco appena sufficiente, con Livaja e Budimir prime riserve.
In serata Brasile Corea è una mattanza, col Brasile che fa 4 gol, 3 dei quali belli (uno bellissimo) in mezz’ora, anche se Allison nei 90 minuti è uno dei migliori in campo. E’ chiaro che con quella gente davanti, come il campo si apre la Selecao è letale, e se girano Neymar, Vinicius e Richarlison, la palla nella squadre avversaria la vedono in pochi, soprattutto se pungono poco; pure giocatore determinante, oltre a Marquinos, è Casemiro, totem del centrocampo. La Corea corre e fa il suo, ma sono livelli diversi, bravi (e anche fortunati) ad arrivare fin qui al posto di un Uruguay di altra consistenza.
Spagna-Marocco è la partita che non ti aspetti, ma che in realtà ti aspettavi, perchè una sorpresa ci doveva essere. E comunque il Marocco era finito primo in un girone con Croazia e Belgio, mica pizza e fichi. La Spagna dimostra passi indietro rispetto all’Europeo 2021, giocando qui una partita a tamburello col Costarica, una partita pari con la Germania, e due pessime partite con Giappone e Marocco, tirando in porta tre volte in tutto: forse non era combine coi giapponesi allora! Il tiki taka va bene, ma serve Messi che acceleri, altrimenti il rischio è rimanerci invischiato tu per primo. Se poi al 121mo prendi un palo solo davanti alla porta, allora lì capisci che non è la tua partita, e ai rigori si è visto, una partita che finisce 3/0 ai rigori devo far fatica per ricordarmela. Il Marocco si sta portando dietro l’entusiasmo di un intero continente come quello africano, ed è bello vederli correre come dei matti su ogni pallone, stanno dando il 120% per uno, poi alcuni sono anche scarsi, ma un’intelaiatura c’è.
Portogallo Svizzera dura mezzoretta, il tempo di una fucilata di Ramos e di un colpo di testa di Pepe, che ha 3 anni in più di Marchisio che ha smesso tre anni fa. Secondo tempo una mattanza per il 6/1, e passerella finale per Ronaldo e Leao, mica pizza a fichi: questo fa capire anche l’impianto della squadra. Svizzera qualificata al posto nostro, e inusualmente svagata, i 6 gol sono duri da digerire, e chissà se per noi è stato meglio non andare o prendere 6 gol dal Portogallo, ove ci avessimo giocato (ricordiamo che se avessimo battuto la Macedonia, ci aspettava il Portogallo a casa loro).
E ora i due quarti di finale.
Il primo è Brasile-Croazia, partita tutt’altro che scontata, se la Croazia riesce ad incartargliela a centrocampo, dove il Brasile ha solo Casimiro e Paqueta contro i 5 slavi; molto dipenderà dal sacrificio delle mezze punte brasiliane, e non è detto che Tite non riveda qualcosa fra i suoi talenti, apparsi molto ispirati. Certo, fermarli tutti e 4 insieme non sarà comunque facile per i croati, i meno slavi fra gli slavi a livello di testa, se la Serbia avesse avuto la loro testa sarebbero una squadra da primi 8 posti. Croazia che poi ha il problema del gol da risolvere.
Percentuali: Brasile 70, Croazia 15, soluzione ai rigori 15.
Il secondo è un sorprendente Portogallo-Marocco, fra squadre con magliette e talvolta anche volti simili. Favorito d’obbligo il Portogallo, che si interrogherà se la vendemmiata è merito di aver lasciato Ronaldo in panchina, che farà il diavolo a 4 per non dovervisi risedere sabato: si attendono polemiche e polemicuzze. Certo, lasciare da parte Leao ed anche altri (Cancelo su tutti) fa capire che talento ce n’è assai, si tratta solo di reggere in difesa, anche per capire se potrà reggere l’urto di Mbappè in semifinale: immagino che il Portogallo tifi Inghilterra. Il Marocco non ha nulla da perdere, avendo fin qui fatto mirabilie, e questo sarà il loro più grande vantaggio e la loro maledizione.
Percentuali: Portogallo 70, Marocco 10, rigori 20.
Personaggio del giorno Luis Enrique, che 18 mesi dopo la semifinale con l’Italia riperde ai rigori, stavolta senza segnarne nessuno, ma sempre col sorriso sulle labbra: soprattutto per chi ha perso un figlio, il calcio non può essere altro che un gioco.

 

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