Il premio a Max Giusti

La sala Tevere alla presidenza della Regione Lazio ha ospitato stamattina la V edizione del Premio CONI Lazio, dedicato alle eccellenze sportive del 2017. Diciotto i premiati tra atleti, tecnici, dirigenti e società sportive, espressione del nostro territorio, scelti da una giuria composta da giornalisti del settore. Camilla Mancini (schrema) e Brando Caruso (sci nautico) sono stati gli atleti premiati, Alberto Emett (rugby) e Marco Comotto (triathlon) i dirigenti, la Scarabeo GCF Roma (volley) e la ASD GS CRAL Comune di Roma (tennis tavolo) le società sportive, Carlo Varalda e Vincenzo Santopadre (tennis) i tecnici. Poi gli altri premi: a Massimo Barrovecchio (pugilato) e Kimberly Boccia (taekwondo) è stato assegnato il premio “Andrea Pesciarelli”; a Giuseppe Coccari (cronometristi) e Carlo Tranquilli (medici sportivi) il premio “Cosimo Impronta”, a Marco Gradoni (vela) e Gabriele D’Alfonsi (canottaggio) il premio “Stefano Simoncelli”. E ancora: il premio del “Ricordo” per Giorgio D’Arpino, ritirato dalla figlia Chiara, il premio “Speciale Comitato Lazio” all’Unità Cinofila FIN del Lazio, il premio “Speciale Sport e Coraggio” a Giovanni Bertini e il premio “Speciale sport e simpatia” a Max Giusti.

Il presidente Viola con Giovanni Bertini
Il presidente Viola con Giovanni Bertini

Presenti in sala, con il presidente Nicola Zingaretti, giunto intorno alle 12, e il presidente Riccardo Viola, il gen. Raffaele Romano e il col. Vincenzo Parrinello (FF.GG.); il presidente FICr Gianfranco Ravà; i due vicepresidenti del CONI Lazio Gianpiero Mauretti e Alessia Pieretti, Roberto Tavani e Rita Visini per la Regione Lazio; alcuni membri della Giunta CONI Lazio; i delegati CONI di Frosinone e Rieti Luciana Mantua e Luciano Pistolesi, molti presidenti regionali delle federazioni premiate, oltre a ad una rappresentativa dell’Istituto Comprensivo “Fiume Giallo” guidata dal preside Franco Modestini.

“Nei cinque anni passati abbiamo cercato di essere coerenti – ha voluto chiarire Zingaretti salutando i presenti – dando concretezza a un programma che ci eravamo posto, a partire degli interventi nella scuola e per l’impiantistica sportiva. Ora è tempo di una legge sullo sport e una consulta di settore. Ma soprattutto lo sport può essere il nuovo pilastro del sistema sanitario grazie alla prevenzione che nasce da corretti stili di vita.”

“Questo Premio è un momento importante – ha dichiarato Viola presentando la cerimonia – perché racchiude le tante anime e le tante realtà dello sport. Quelle che ci fanno gioire e quelle che ci fanno riflettere. Il 2017 in particolare è stato un anno particolarmente proficuo per il rapporto che ci ha visto “compagni di sport” con la Regione in ben 41 appuntamenti. Siamo andati insieme in tanti luoghi dove si fa e si può fare sport. Un’esperienza che in moltissimi, tra coloro che sono stati coinvolti, ci hanno chiesto di poter replicare e di questo ringrazio pubblicamente il presidente Zingaretti”.

L'unità cinofila della FIN
L’unità cinofila della FIN

La cerimonia ha vissuto momenti di grande emozione quando tutta la sala si è stratta intorno a Giovanni Bertini, che sta combattendo la sua partita più importante, quella contro la SLA. Ha sorriso per la simpatia di Max Giusti, grande amante dello sport e del tennis in particolare. Si è innamorata dei protagonisti a quattro zampe dell’unità cinofila, tutti con il loro badge al collo. E ha dovuto rinunciare all’ultimo momento alle presenze di Marco Gradoni, il 15enne campione del mondo Optimist, per improrogabili impegni scolastici e di Vincenzo Santopadre, chiamato ad un impegno a Marrakesh in veste di coach di Matteo Berrettini, entrato nel tabellone del torneo ATP.

Brando Caruso: Nella mia famiglia ho respirato sci nautico fin da piccolo. Era quasi naturale che prendessi questa strada. Ora tra i miei traguardi c’è la laurea in business administration e il salto tra i professionisti.

Carlo Varalda: I pesi è una federazione trasversale per eccellenza perché l’allenamento della forza è alla base della vita. Il fatto che abbia potuto fare altre esperienze in discipline diverse ne è la prova e per questo mi ritengo una persona fortunata.

Luca Simoncelli (figlio di Stefano): Mio padre ha speso la sua vita crescendo i giovani con la scherma. Credo che sarebbe felice di sapere che il premio a lui intitolato sia rivolto proprio a loro.

Anna Gradoni (mamma di Marco): Non siamo riusciti a convincerlo a rinunciare al compito in classe di latino, che per altro aveva già saltato in tre occasioni, per essere qui stamattina. Ma dal suo banco di scuola ringrazia tutti.

Vincenzo Parrinello (FF.GG.): Lasciatemi esprimere tutta la soddisfazione per i risultati ottenuti dai nostri ragazzi alle ultime olimpiadi, sia estive che invernali. Il canottaggio è uno sport di fatica, dove si va in acqua alle 6 di mattina, quindi sono molto contento per D’Alfonsi che si vede riconosciuta questa grande volontà.

Marco Comotto: La Minerva ha fatto da levatrice al triathlon giovanile nella capitale, crescendo in maniera esponenziale fino a vincere sei titoli italiani.

Tonino Mancuso (MIUR), sull’assenza di Gradoni per motivi scolastici: Sport e scuola possono essere compatibili perché sono entrambe risorse fondamentali nel percorso di crescita dei giovani.

Carlo Tranquilli: Il nostro sistema di prevenzione è tra i più efficaci nel mondo. Il protocollo che viene usato per scongiurare la morte improvvisa è quanto di meglio si possa mettere in campo.

Max Giusti: Ho gestito per sette anni un circolo di tennis, e lo avrei anche voluto acquistare. Poi ho scoperto che era abusivo. Ora ne ho un altro, devo “decontaminarmi”. La cosa che più mi da soddisfazione è quando arriva un ragazzo del mio circolo che mi dice: “Max ho vinto il torneo, mi fai la voce di Gru?”

 

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