corda spezzata
Pino Insegno, è intervenuto questa mattina a Rete Sport

L’attore e doppiatore di fede biancoceleste Pino Insegno, è intervenuto questa mattina a Rete Sport, incalzato dalle domande dei conduttori, a iniziare dalla probabile atmosfera surreale del prossimo derby. «La curva lo sa, ha sempre contato su di me. Chi si esprime in questa città con grande sincerità sono sempre e solo io. Ho sempre rispettato maglie e colori avversari e mi hanno sempre riconosciuto onestà. L’atmosfera che ci sarà al derby è surreale. Non so cosa succederà domenica, se alcuni tifosi saranno più convinti ad andare visto che il derby è sempre il derby. Ma non c’è più l’appeal. La corda è stata troppo tesa e ora si è spezzata e il rapporto squadra-tifoso si è interrotto. Lo vedo anche su di me».

Questa situazione non riguarda solo la Lazio, ma anche la Roma. «Sì, anche se la Roma dà più soddisfazione e un polmone di tifosi più ampio, quindi riesce comunque ad avere una presenza importante. Comunque la Roma un campionato lo sta facendo, dall’altra parte c’è menefreghismo. Nella Lazio non vedi calciatori attaccati alla maglia, come Di Canio o i fratelli Filippini. Quando c’è comunque l’attaccamento vero, il rischio di poter vincere anche se non sei favorito c’è. Ora invece se vai a vedere la formazione della Lazio hai paura. Pioli è una gran brava persona. Il problema è questa situazione di depressione interna che non capisco. Loro dovrebbero reagire ancora di più in una situazione di grande difficoltà. Tecnicamente è veramente una situazione di grande inferiorità, poi se facciamo i goliardici è diverso». Quante volte hai pensato: ‘Mamma, ma perché non mi ha fatto della Roma’? «No, questo non lo pensi mai. Certe volte ho pensato ‘Mamma, perché non mi hai fatto nascere a Barcellona o a Torino e mi hai fatto soffrire così’».

Cambieresti Lotito con Zamparini? «Forse sì, almeno ci sarebbe un cuore che batte ferocemente. Non mi dispiace, ma è un esempio terrificante. Certo, almeno ci sarebbe rabbia e grinta. Vorrei un presidente attaccato ai colori». Un pensiero su Totti. «Totti è un amico ed è venuto a teatro a vedermi. Se dobbiamo parlare seriamente di Totti, magari avercela una bandiera da apprezzare, ammirare e da portare in alto come lui. Totti è un campione, lo è stato. Mi è dispiaciuto della situazione che si è venuta a creare. Deve comunque essere un motivatore per gli altri, ma posso anche capirlo. Lì ci vorrebbe un consigliere che gli dicesse di stare tranquillo e stare buono. Anche se ci sta, io lo posso anche capire».

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