Giulia Imperio conquista due medaglie d’oro ai Giochi del Mediterraneo, categoria 49 kg. L’azzurra, già campionessa europea un mese fa a Tirana, vince l’oro di strappo con 83 kg, e l’oro di slancio con 97 kg, per un totale di 180 kg, 9 in più dell’Europeo (ai Giochi del Mediterraneo, al contrario delle Olimpiadi, si premiano le due specialità e non il totale). Doppio argento alla spagnola Atenery Martin Hernandez con 78 e 96, doppio bronzo alla turca Saziye Erdogan con 75 e 95.

La 20enne del C.S. Esercito entra in gara per ultima con 77 kg, scavalcando le dirette avversarie che tentano subito un testa a testa; mantiene il passo Hernandez con 78 kg mentre Erdogan tenta il tutto per tutto con 79 in terza prova, sbagliando. Li solleva invece la nostra Imperio, costringendo la spagnola a fare di meglio; non regge il passo invece l’avversaria che sbaglia gli 80. Già quindi vincitrice dell’oro, la pesista azzurra non si accontenta e tenta di migliorarsi, andando oltre quei 79 che gli avevano regalato l’argento di specialità agli Europei. Chiede gli 83 dunque in terza prova, sollevati con grande maestria. Stesso iter poi nello slancio, con la Imperio che sale in pedana con 95 kg; anche stavolta Hernandez rilancia a 96 ma la pugliese è pronta a tirar su un kg più di lei, 97. Ci prova anche Erdogan ma nulla di fatto; la spagnola alza la posta con 98 ma anche stavolta fallisce. Con il secondo oro già al collo, anche in questo caso Imperio sfida sé stessa tentando i 102 ma l’adrenalina è già scesa. Per lei, dunque, oro di strappo e oro di slancio, con un totale di 180 kg.

“E’ un’emozione unica perché è la prima esperienza ai Giochi del Mediterraneo. Ero molto carica – dice Giulia Imperio – con tanta ‘fame’ e tanta voglia di fare; essendo la terza gara di fila (dopo gli Europei e gli Assoluti) volevo dare il tutto per tutto e sono contenta del risultato e dei kili portati a casa”. Siamo dunque partiti ‘col botto’ in una gara tra l’altro particolare perché priva del totale, di gestione molto diversa rispetto a qualsiasi altra competizione, in cui ogni esercizio è una gara a sé: “Bisogna dare il massimo in entrambe le specialità, quindi è una lotta fino all’ultimo kilo con le avversarie. Quelli che ho fatto non sono i miei massimali ma sono contenta di averli portati in questo modo oggi in gara. Ho voglia di fare ancora di più!”

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