We're The Superhumans
We're The Superhumans

Brividi, e non c’è altro modo per descrivere lo sport realizzato da Channel 4, che nel Regno Unito è il canale ufficiale della Paralimpiade. Rio 2016, appuntamento dal 7 al 18 settembre. Ecco, per l’occasione l’emittente ha pubblicato un meraviglioso spot di lancio dal titolo We’re The Superhumans. The Superhuman Band – questo l’invito ai telespettatori, ai curiosi, ai navigatori della Rete – vi presenta la ritmatissima “Yes I Can”, di Sammy Davis junior.

E’ eseguita da un gruppo di musicisti disabili incredibilmente talentuosi provenienti da tutto il mondo e selezionati attraverso un lungo lavoro di ricerca online per trasmettere lo spirito dei “sovrumani”. E, il video di “Yes I can”, è uno spettacolo ispirato ai siparietti di Broadway dove i disabili diventano super uomini: non è un caso che il titolo del trailer sia “We’re The Superhumans”. A differenza del precedente spot – che mostrava solo atleti praticare i loro sport e definirli giustamente “Superhumans” – questa volta i supereroi provengono da ogni dove e fanno mille cose diverse: suonano la batteria, cantano, fanno assoli pazzeschi con la chitarra, guidano macchine da 500 cavalli e pilotano aerei. E non sono effetti speciali: i 140 disabili che hanno contribuito a girare questo spot di 3 minuti fanno effettivamente quello che mostrano di saper fare, nella vita di tutti i giorni. Il cantante/crooner Tony Dee canticchiando allegramente passa da una scena all’altra facendo le cose più impensabili. Assieme ai suoi colleghi superumani. Dan Brooke di Channel4 spiega che, a differenza del precedente che mostrava le indiscusse doti dei paratleti, questo è culturalmente più importante perché dà anche la misura di quante cose siano cambiate nella percezione pubblica dei disabili: persone non solo dotate di doti eccezionali – sviluppate spesso per la mancanza di una o più abilità che le persone normodotate hanno – ma che hanno vite normali e fanno lavori normali. Anzi, a volte ne fanno di incredibili, tipo guidare bolidi e pilotare aerei .
Come ci riescono? Perché un giorno della loro vita, quando si sono sentiti dire “No, you can’t” hanno semplicemente risposto “Yes I can”.

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