Lazio family
Lazio family

Paolo Lenzi, presidente della Lazio Scacchi ed editore di Lazio Family, è intervenuto stamattina ai microfoni di Radiosei nella trasmissione Buongiorno Capitano. Il commercialista ha analizzato il comunicato stampa diffuso dalla società in merito al bilancio annuale al 30 giugno 2016, bilancio che viene predisposto dal Consiglio di Gestione, dopo l’approvazione del consiglio di sorveglianza. Giusto specificare che mancano sia la relazione sulla gestione sia la nota integrativa che illustra i dettagli per capire l’operato del club. Tutto il materiale sarà sottoposto all’approvazione formale del consiglio di sorveglianza e verrà notificato formalmente e diffuso tra il 6 e il 10 di ottobre. «Dobbiamo ricordare che il bilancio include il cosiddetto consolidato e il separato, quest’ultimo è quello relativo alla Lazio Calcio quotata in borsa.Poi c’è Lazio Marketing and Communication in cui confluiscono le attività commerciali; il consolidato è la somma dei due bilanci elidendo le partite incrociate, ovvero le fatture che Lazio Calcio emette al Marketing e viceversa. Si chiude con una perdita di 12.600.000 euro, mentre il consolidato chiude col segno positivo solo in presenza di plusvalenze, quest’anno pari a 1,8 mln per le cessioni di Cavanda e la risoluzione con Cana, oppure con proventi dalle Coppe europee che in questo bilancio mancano. Come è ormai noto – spiega Lenzi – nel bilancio 2015 la Lazio anticipò i ricavi dalle competizioni europee, circa 20 milioni, che quindi non figurano nel bilancio attuale, scelta avallata dalla società di revisione». Lazio in perdita quindi, rispetto agli anni precedenti di una cifra considerevole. «Nell’era Lotito, nell’anno in cui cedemmo Kozak, credo fosse il 2014, il segno rosso era di 6 milioni, quindi la metà della perdita al 30 giugno 2016». Passando ai ricavi, i numeri sono significativi. «Gli introiti da botteghino sono pari a 7 milioni su 93, circa l’8%, mentre i diritti tv ammontano a 68 su 93, oltre il 70%. Il dato del merchandising segnala solo 841.000 euro, meno dell’1%, mentre le squadre migliori in Italia arrivano al 20% e al 35% in Inghilterra. In sostanza, senza vendere Candreva la Lazio non avrebbe potuto fare la stessa campagna acquisti. Va poi precisato anche l’aspetto finanziario, ovvero un club può effettuare mercato differendo nel tempo il pagamento e variando di conseguenza i relativi flussi di cassa». Immancabile la domanda sugli investimenti effettuati a Formello. «Non c’è mai stata una esplicitazione precisa di questa voce. Limitandomi al bilancio al 30 giugno 2015 viene evidenziata nella materia costi operativi che include gli oneri per i servizi esterni: i costi per tesserati sono pari a 393 mila euro, somma da ripartire principalmente in spese sanitarie e in quello per il ritiro precampionato. Trattandosi di servizi esterni si deduce che lo staff medico principalmente è composto da collaboratori del club e non dipendenti».

Articolo precedenteDebuttano a Parigi la versione ibrida della Panamera e la vettura da corsa 911
Prossimo articoloA Roma l’8 e il 9 ottobre c’è Tennis & Friends