"Per amor di verità"

“Il video “per amor di verità” mette in luce l’irregolarità della partita e fa emergere che questo sport non è gestito in maniera professionale, il che lo rende poco appetibile per media, sponsor e operatori sportivi”.
Torna a parlare anche il tecnico Cristiano Ciocchetti, che tende a precisare: “Forse è stato travisato ciò che veramente è avvenuto sabato nella partita contro il Bogliasco. A fine gara un giornalista del La Gazzetta dello Sport mi ha chiesto qualche battuta ed io gli ho risposto che la partita è finita così perché una parte del merito va al Bogliasco, che ha dimostrato di voler vincere il match contro un avversario sulla carta è più esperto, per demerito della Roma Vis Nova che ha giocato in maniera altalenante, e un buon 40% per impreparazione arbitrale. Qui bisogna capire bene il danno che stiamo facendo a questo sport. È uno sport troppo decisionale dove gli arbitri la fanno da padrone. È uno sport non facile da arbitrare, reso ancora più difficile nel far rispettare delle regole che vengono applicate a discrezione dell’arbitro che nella maggior parte dei casi interpreta. I fischietti dovrebbero applicare la regola, non interpretarla, altrimenti noi non capiamo più quello che dobbiamo fare. Sabato è stata comminata una “definitiva” con troppa leggerezza in una partita così importante, data poi in un secondo momento come se l’arbitro ci avesse ripensato. Falli contro inesistenti, impeding inventati, due metri assurdi, sempre in momenti delicati del match (per quello che si può vedere, riguardatevi bene la partita). Gli arbitri devono essere bravi non solo a fischiare, ma anche capire i diversi momenti che si prospettano davanti i loro occhi. Spesso e volentieri ciò non accade, non sanno leggere le diverse situazioni, sia di gioco, sia motivazionali. Io ricordo arbitri di una volta che sotto questo punto di vista erano impeccabili, che sapevano gestire la partita in maniera superlativa. Non voglio dire che oggi non ci siano direttori di gara così bravi ma almeno nelle partite così importanti come poteva essere quella di sabato scorso a Bogliasco sarebbe meglio mandare arbitri di una certa caratura. Non si può mandare un arbitro con 30/40 presenze a fare una finale olimpica, è necessario saper camminare prima di correre. Quindi cerchiamo di far crescere i nostri fischietti in maniera diversa. Infine, noi ci alleniamo tutti i giorni per arrivare al sabato nelle migliori condizioni, per cercare di automatizzare i movimenti e per capire e quindi modificare i vari errori che commettiamo. Io tutte le settimane faccio richiesta di due arbitri par le due partite di allenamento, ma puntualmente non si presenta nessuno. Dall’inizio dell’anno saranno venuti 5/6 volte e quasi mai arbitri di massima serie. Magari se riuscissero ad allenarsi di più anche loro, gli errori verrebbero meno. Grazie e scusate lo sfogo”.

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