di Alessandro Tozzi
L’attesa è finita, finalmente si comincia quella che verrà ricordata per sempre come l’Olimpiade senza pubblico, forse quella più problematica e perfino la più odiata dallo stesso Paese ospitante, al netto di Roma che quelle del 2024 non le ha proprio volute per merito del meccanico di Di Battista, che la sapeva lunga sulla pandemia.
L’Italia ci arriva con l’onda lunga dell’Europeo vinto, di una finale di Wimbledon storica e la qualificazione della Nazionale di Basket del tutto inattesa, è un bel momento per lo sport italiano senza dubbio.
Nelle gare di oggi due medaglie nostrane: è d’oro quella del taekwon-do, d’argento quella della sciabola.
Vinte da due appartenenti alle Forze Armate, come il 90% dei partecipanti italiani ai giochi olimpici, professionisti a parte (sport di squadra, ciclisti, tennisti e poco altro). Un discorso su questo ci porterebbe lontano, ma non è un caso che queste storie di sport, spesso mescolate al riscatto sociale, nascano al Sud, dal quale proviene l’assoluta maggioranza dei militari in senso ampio di tutta Italia: ricordo ancora che appena vinta la medaglia d’oro ormai 40 anni fa gli Abbagnale si lamentarono perchè erano obbligati a conciliare il lavoro in banca con gli allenamenti.
Altri tempi. Oggi se sei forte vieni assunto dalle Forze Armate, e destinato da subito allo sport, comincerai a lavorare quando smetti di essere un atleta, sempre che non ti mettano ad allenare quelli che verranno. Del resto, tali performances sul campo poco si addicono a un dilettante, a meno che non si tratti di ricchi di famiglia che possono permettersi di allenarsi senza lavorare.
Il taekwon-do è stato da poco introdotto ai giochi olimpici. Disciplina sostanzialmente incomprensibile per lo spettatore, a meno che uno dei due non malmeni l’altro, anche oggi ha confermato che per l’osservatore esterno, ma anche per lo stesso telecronista, l’unico modo di seguire il match è il punteggio: l’italiano ha rimontato 6 punti nel finale, andando a vincere, senza il telecronista nemmeno l’abbia detto se non a punteggio assegnato, ma anche se lo avesse fatto non l’avremmo capito ugualmente.
Idem per la sciabola, dove la maggior parte dei duelli finisce inevitabilmente con entrambi gli sciabolatori che urlano e alzano il pugno, forse non ci capiscono un cazzo nemmeno loro, figuriamoci gli spettatori.
La Rai si segnala sempre per alcuni telecronisti sciammanati (segnalo la seconda voce del canotaggio che sembra Signorina Margherita di Alberto Sordi), e per alcuni/alcune invece bravi usciti dal nulla, che ti chiedi dopo le Olimpiadi dove li risurgeleranno per altri 4 anni (3 nello specifico).
Ma forse in fondo l’importante è partecipare anche per loro.

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