Si è conclusa la terza edizione del concorso musicale “Egidi – Città di Viterbo”. Per 5 giorni sono stati ascoltati ed esaminati 250 candidati fra ragazze e ragazzi. Ne ha parlato il presidente del concorso Fabrizio Viti, viterbese, pianista e insegnante di pianoforte al conservatorio “G. Pergolesi” di Fermo, recentemente impegnato in una serie di concerti in Cina (Pechino e Chongqing).

Sono stati cinque giorni di lavoro intenso, sicuramente difficile e stancante. Perché ha accettato l’incarico?
I ragazzi che scelgono l’arte, la musica in particolar, sono mossi, più o meno consapevolmente, da una forte esigenza di esprimersi attraverso la bellezza e l’armonia. È di fondamentale importanza che ad ascoltarli ci siano persone che hanno intrapreso la stessa strada, le quali, in virtù dell’esperienza maturata, siano in grado di capirli e di aiutarli a capire quali sono le motivazioni e le energie che entrano in gioco nella logica della comunicazione.

Parli del concorso…
Una splendida idea nata da una lucida capacità di visione della dirigenza scolastica e del corpo docente della sezione musicale, che con tenacia hanno saputo trasformarla in una solida realtà giunta già alla terza edizione. È un’occasione importante per rendere visibile tutto il lavoro che i ragazzi hanno svolto insieme con i loro docenti, nonché un’opportunità di scambio di preziose informazioni tra le realtà musicali presenti a livello didattico sul territorio provinciale.

Fabrizio Viti
Fabrizio Viti

Che valore attribuisce al fatto di essere stato scelto come presidente della giuria?
Sicuramente un onore e un piacere. Tra l’altro la cosa riveste per me un particolare valore affettivo, essendo stato alunno della “Egidi” nei primi anni ’80. Questi del concorso sono stati cinque giorni speciali: ogni volta che varcavo l’ingresso rivivevo intensamente emozioni e ricordi legati a questo luogo. Un vero piacere è stato anche poter lavorare fianco a fianco con gli splendidi colleghi della giuria: con molti di loro ho condiviso il periodo della mia formazione musicale. Abbiamo lavorato in perfetta sintonia e serenità.

Che tipo di concorrenti hanno partecipato?
Concorrenti molto motivati e tutti consapevoli dell’importanza del gioco musicale.

È stato difficile assegnare i premi?
Premesso che non è mai facile classificare un artista, esperto o meno che sia, devo dire che rispetto alle due precedenti edizioni quest’anno abbiamo notato una crescita del livello medio delle esecuzioni, per cui si è reso necessario un lavoro di valutazione più attento ai dettagli. Colgo l’occasione per complimentarmi con i colleghi della giuria, che si è espressa in un lavoro di giudizio improntato al confronto aperto e caratterizzato da grande professionalità, sempre nell’ottica della valorizzazione del talento dei ragazzi che si sono esibiti.

Quali le ragioni del successo raccolto dalla manifestazione?
Credo che questa manifestazione non venga percepita solo come competizione ma come occasione di incontro fra persone che amano la musica. Ho piacevolmente notato la sala spesso gremita di persone di tutte le età. L’espressione del talento e dell’entusiasmo dei giovani artisti è un grande spettacolo, e sotto questo aspetto il concorso “Pietro Egidi” si sta affermando come un appuntamento unico nel panorama dell’offerta artistica del territorio.

Cosa potremo aspettarci dalla prossima edizione?
Credo che il concorso “Pietro Egidi” sia pronto a divenire manifestazione di rango nazionale: ha tutte le carte in regola dal punto di vista professionale e logistico. Per il territorio, c’è da considerare anche una positiva ricaduta sul settore della ricettività. Ricordo, nelle mie esperienze di candidato, viaggi avventurosi in giro per l’Italia, tanto divertimento… ma anche spese da parte dei miei…

L’appuntamento per la premiazione dei vincitori è fissato per mercoledì 23 maggio 2018, ore 9.30, presso l’auditorium UNITUS di Santa Maria in Gradi.

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