Al Circolo Canottieri Roma, rugby e canottaggio diventano “parenti stretti” per una mattinata all’insegna del team building. Domani, sabato 12 maggio, a partire dalle 10, i ragazzi della Nazionale Seven guidata da Andy Vilk si ritroveranno infatti al galleggiante di Lungotevere Flaminio 39 per mettere momentaneamente da parte mete e placcaggi e cercare affiatamento sui remi.
Tutti sulle acque del Tevere, dunque, agli ordini del direttore tecnico del settore Canottaggio giallorosso e medaglia di bronzo ad Atene 2004 Bruno Mascarenhas, il quale spiegherà la tecnica di vogata e i mille segreti del fiume per raggiungere un traguardo comune: studiare nuovi e (perché no…) divertenti modi di fare squadra e ritrovarsi a condividere quella che, per molti, rappresenta la primissima volta in barca. In acqua come sul campo, gli azzurri saranno allora impegnati su un otto jole e un quattro jole.
L’idea si deve all’ex capitano dell'”Italseven” e amico del Circolo, Diego Varani, ed è stata accolta entusiasticamente dal team manager azzurro Orazio Arancio e dal segretario generale del Canottieri Roma, Marcello Scotto, che ha allora curato minuziosamente tutti i dettagli. A fine mattinata, i rugbisti si ritroveranno poi nel salone ristorante per il pranzo di chiusura.
In raduno nella Capitale, nel Centro di Preparazione Olimpica “Giulio Onesti” all’Acquacetosa, la Nazionale Seven si appresta a disputare la tappa inaugurale del Grand Prix 7s in programma a Mosca nel week end di sabato 19 e domenica 20 maggio. Evento che vede gli azzurri in un girone di ferro con Spagna, Galles e Inghilterra.
Il rugby seven, ossia a sette giocatori, dagli scorsi Giochi di Rio 2016 è entrato nel quadro delle discipline a cinque cerchi. Ritmo e velocità sono i suoi capisaldi. Almeno quanto l’affiatamento, meccanismi perfetti da registrare e oliare costantemente. Da non sottovalutare sono pertanto esperienze di team building come quella che andrà in scena al Canottieri Roma.