Celleno
Celleno

Dopo la partecipata e apprezzata performance di Una notte al museo del Duomo, riprende con l’ottavo modulo il Master Dibaf-Unitus per “Narratori di comunità”. Da venerdì 28 a domenica 30 aprile gli apprendisti narratori, accompagnati dai docenti dell’Università degli studi della Tuscia insieme con gli uomini di Banda del racconto, affronteranno – in aula e sul campo – il caso del borgo “fantasma” di Celleno e, attraverso storie e fiabe legate al territorio locale, racconteranno Latera.

Venerdì pomeriggio alle 15.00, nell’ormai familiare aula blu di Agraria, Giuseppe Romagnoli, archeologo medievista e ricercatore presso il Dostu, terrà una lezione sulla ricerca archeologica applicata al caso dell’insediamento medievale di Celleno.
E proprio il borgo di Celleno Vecchio farà da scenario alle attività en plein air previste per sabato. Appuntamento alle 9.00 quando, dopo i saluti e il benvenuto agli apprendisti da parte del vice-sindaco Ylenia Proietti, Giuseppe Romagnoli avrà modo di mettere a frutto direttamente su campo quanto emerso dalla lezione di venerdì, attraverso una perlustrazione dialogata del sito. Mediante l’ormai usuale approccio laboratoriale e partecipato gli allievi ripercorreranno vie, piazze, storie e sensazioni del borgo, prima abbandonato poi letteralmente saccheggiato a partire dall’immediato secondo dopoguerra.

A seguire, per sistemare in un preciso orizzonte di valori formativi la ricognizione sul campo, la piazza del castello farà da cornice per la lectio magistralis di Antonello Ricci su Bricoleur e pensiero selvaggio secondo Levi Strauss: “Mi piace utilizzare materiali di recupero – scriveva il grande antropologo francese – depositi di testimoni fossili di un individuo o di una società.” Il borgo di Celleno tornerà così a rivivere proprio a partire dal suo centro nevralgico, la piazza, trasformata per l’occasione in aula a cielo aperto grazie alla collaborazione dell’amministrazione comunale.

Nel pomeriggio, a partire dalle 14.00, la “allegra brigata” (non ce ne voglia Boccaccio) si trasferirà a Latera sulle tracce dell’uomo delle fiabe, Pietro Moretti: nelle sue storie, che non hanno età e sono per tutti, animali parlanti, oggetti vivi, cose di un mondo povero evocano una realtà che non c’è più e che gli apprendisti del master proveranno a recuperare attraverso interviste e incontri itineranti.

A conclusione del modulo, Marco D’Aureli, direttore del museo della Terra di Latera, nonché antropologo della Banda del Racconto, condurrà una visita guidata al museo laterese, che rappresenta luogo di memoria e riflessione critica sul passato e sul presente, per un più consapevole sguardo sul futuro.
Il Master Dibaf-Unitus per “Narratori di comunità” fa tappa al borgo “fantasma” di Celleno e al museo di Latera

Articolo precedentePentathlon, federazione in stallo
Prossimo articoloTennis, Frascati, Tc New Country Club, dieci squadre hanno partecipato all’attività promozionale