Move
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Il progetto Move intende accogliere la sfida lanciata dalle politiche europee con la nuova programmazione 2014-2020 e rilanciare lo sport nei suoi valori fondamentali di inclusione aggregazione e educazione. Il progetto fa propria la convinzione che lo sport abbia una forte valenza educativa e sociale, soprattutto nella declinazione di sport di base.
E punta sugli “allenatori”. Move infatti si propone di elaborare una “Unità di Formazione” da inserire nel percorso formativo rivolto a Dirigenti e Tecnici Sportivi per l’acquisizione di competenze socio educative, un modello formativo trasferibile e riconoscibile, come previsto nel Quadro Europeo di Qualifiche (EQF) e nei sistemi europei di crediti per l’Istruzione e la formazione professionale (ECVET).
Il progetto è pensato come un percorso a tappe nel quale sono comprese attività di ricerca, , indagine e studio dei dati raccolti. Il secondo nucleo di attività è costituito dalla elaborazione e studio per la definizione dell’Unità di Formazione, e della relativa Guida Metodologica al fine di  facilitare l’adozione del modello nei sistemi formativi dei paesi europei.

Quattro i paesi partners del progetto: Polonia, Ungheria, Grecia, Italia. La   prima attività prevista è quella di una Ricerca sulle politiche nazionali di promozione all’attività sportiva, sui sistemi formativi e le qualifiche esistenti, e un’ Indagine Conoscitiva, attraverso la somministrazione di questionari, sui Bisogni Formativi dei Dirigenti e dei Tecnici Sportivi.
Saranno coinvolti diversi “attori chiave” che a vario titolo rivestono ruoli che concorrono alla definizione  delle strategie politiche, formative, e del settore specifico sportivo.  Il loro contributo rappresenta un punto di vista importante per aiutare a capire quale sia oggi la visione dello sport, inteso come parte del welfare locale e nazionale, e cosa è possibile immaginare per il futuro per potenziarne la sua valenza di inclusione e di aggregazione.
Il progetto MOVE  è nato prima della bella parabola del Leicester la squadra di bassa classifica che quest’anno ha vinto in anticipo il campionato di calcio inglese sotto la guida dell’allenatore italiano gentile  Claudio Ranieri, ma si muove sulla stesso sentiero: quello della valorizzazione delle competenze e delle potenzialità che si costruiscono grazie alle relazioni che si sviluppano in ambito sportivo.
L’idea è quella di realizzare un Report Comparativo che raccolga gli studi e le analisi svolte nei singoli paesi partners, restituendo un immagine chiara ed efficace dei sistemi formativi esistenti, della tipologia di qualifiche, dei bisogni di formazione e competenze ritenute importanti per rispondere ai nuovi bisogni che emergono con i cambiamenti della società e sostenere la crescita europea in un ottica di sviluppo sostenibile intelligente e inclusivo.
Il percorso, che si  concluderà nel 2017, punta a  fornire un contributo quadro alla strategie europea 2014-2020, che individua nello sport un settore importante nella promozione della crescita, dell’occupazione, dell’inclusione sociale e della salute.

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