Pare la zattera di Cast Away la Roma, in balia delle onde, dei venti, del destino. Nell’Olimpico giallorosso la squadra che avrebbe dovuto strabiliare la platea dopo la campagna acquisti della scorsa estate è stata presa a pallonate da un Napoli che s’è permesso il lusso di giocare pure con qualche seconda linea. Finisce col torello dei partenopei, mentre il pubblico giallorosso fischia sonoramente l’illusione d’una stagione da buttare e che rischia di vedere la squadra perfino fuori dalla lotta per l’Europa league. Così, mentre la Juventus vince di misura e si avvicina al traguardo tricolore, le luci dei riflettori si accendono sulla Lazio, che sbanca la Milano nerazzurra e corre verso la zona Champions, con una gara da recuperare e col Milan ormai nel mirino. Con Claudio Lotito viaggiatore da trasferta dopo quattro anni la banda di Simone Inzaghi mette a tacere perfino l’istrionico Luciano Spalletti, che in cuor suo si starà chiedendo chi glielo ha fatto fare di andare ad allenare l’Inter. Pari e patta fra Fiorentina e Torino, mentre nella corsa alla aristocrazia europea entra di diritto l’Atalanta, che vince di rimonta contro il Parma del solito Gervinho, che produce l’ennesimo gol in contropiede. Il Cagliari sbanca il campo del Chievo, che presumibilmente ha dato l’addio alla serie A, mentre si tira su la Spal, che vince a Frosinone nonostante i ciociari abbiano preso a pallonate l’undici estense. Basta un gol in apertura per vincere al “Benito Stirpe”, poi catenaccio e via andare, fino al minuto numero novanta. Cade il Milan con un gol di Defrel, altro ex romanista allontanato da Trigoria, e romanista è anche Destro, che permette al Bologna di battere in piena zona Cesarini un Sassuolo che appare in caduta libera. Finale dedicato ai motori, la Ferrari illude nelle qualifiche, poi evapora come una bolla di sapone durante la gara. Quasi da non crederci, la Rossa viene data per favorita al titolo mondiale a gennaio, ma poi diventa come una Cinquecento. Urge mettere un doppio corpo nel suo motore…

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