Carpitaly
Alla fiera di Gonzaga hanno partecipato pescatori, politica, associazioni e istituzioni

Si è conclusa la due giorni del Carpitaly: la fiera dedicata al carpfishing che da 18 anni va in scena a Gonzaga, in provincia di Mantova. Un’occasione da non perdere soprattutto per tantissimi giovani protagonisti di questo evento che propone il meglio sul mercato per quanto riguarda le attrezzature.
Una fiera dove la Fipsas (Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee) incontra tanti appassionati nel suo ampio stand. In molti si sono confrontati con il simulatore che richiama pescatori di ogni tipo affamati di grandi emozioni e catture.

La presenza della Fipsas al Carpitaly ha permesso ai presenti di saperne di più sulle acque in cui è possibile praticare il carpfishing, sia attraverso i filmati trasmessi, sia attraverso le informazioni che i responsabili federali hanno dato direttamente a chi ha chiesto ulteriori dettagli.
Tutta la nazionale di carpfishing, con il ct Mauro Mittino e il vice ct Vanni Pirani ha incontrato il responsabile nazionale del carpfishing Fernando Landonio e il presidente del settore acque interne, Maurizio Natucci, per parlare dell’attività internazionale del 2016.
Erano presenti anche Alessandro Crosato e Ivano de Bortoli che lo scorso ottobre a Caspie, in Spagna, hanno conquistato la medaglia d’argento al Campionato del Mondo di Carpfishing.
Nella giornata di sabato il presidente della Fipsas Ugo Claudio Matteoli, insieme ad alcuni dirigenti federali, ha partecipato al convegno dedicato alle possibili iniziative legislative da intraprendere per un’efficace azione di contrasto al bracconaggio, organizzato ad un anno di distanza dall’altro in cui in tanti chiedevano atti concreti per cercare di eliminare questa piaga.

L ‘incontro, moderato dal giornalista di settore Roberto Ripamonti, ha visto la presenza di Marco Carra PD (Camera dei Deputati, Commissione Agricoltura), Diego Crivellari PD (Camera dei Deputati, Commissione Trasporti), Guido Guidesi Lega Nord (Camera dei Deputati, Commissione Bilancio), Alan Fabbri Lega Nord (Consigliere Regione Emilia Romagna), Davide Tripiedi Movimento 5 Stelle (Camera dei Deputati, Commissione Lavoro), Vittorio Ferraresi Movimento 5 Stelle (Camera dei Deputati, Commissione Giustizia), alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine tra cui il comandante delle polizia provinciale di Ferrara Claudio Castagnoli e il sindaco di Ostellato Andrea Marchi, oltre ai rappresentanti di alcune associazioni.

“Speriamo che questa sia la volta buona per riuscire a varare misure tanto importanti e necessarie per tutto il nostro comparto – ha sottolineato il presidente Matteoli – misure che debbono però rappresentare solo l’inizio di un cammino di riordino di tutta la normativa che ci riguarda fino ad arrivare ad una revisione della Legge Quadro che, incredibile ma vero, ancora oggi si rifà ad un Regio Decreto del 1931! Noi pescatori – ha proseguito – ci siamo. Siamo tutti insieme e siamo anche un filino arrabbiati per il perdurare di questa situazione”.

“Bellissima cosa essere qui, pescatori, politica, associazioni e istituzioni. Partiamo da questa piattaforma per costruire un futuro sostenibile per la pesca e per tutto l’indotto commerciale che gravita intorno ad essa. Lunedì mattina – ha confermato il presidente della Fipsas, rivolgendosi a chi tra i parlamentari gli chiedeva atti concreti e immediati – tutti i gruppi parlamentari riceveranno dalla Federazione il testo dell’emendamento al Collegato Agricolo contenente le modifiche oggi a gran voce richieste da tutti i partecipanti al Convegno e, se non mi sbaglio, condivise dai rappresentanti dei partiti qui presenti. L’importante è che, ancora una volta, non ne vengano stravolti i contenuti, l’importante è che non si pensi di effettuare ‘sconti’, oggi assolutamente non più possibili”.
Matteoli ha poi esposto tre punti cardine su cui poggiare le azioni di contrasto efficace nei confronti del bracconaggio: la vigilanza (che deve avere i giusti mezzi per difendere e difendersi), la chiusura della pesca professionale nelle acque dei fiumi di piano (ovviamente con l’esclusione dal provvedimento per quella che riguarda i grandi laghi) e la concessione delle acque alle associazioni.

In un crescendo di consensi che hanno sottolineato l’appoggio del numeroso pubblico alle proposte del presidente va sottolineato il fragoroso applauso che ha accolto la richiesta di Matteoli di assegnare le acque alle associazioni, misura che permetterebbe ai gestori di avere non solo il controllo diretto della fauna ittica, ma anche di agire in modo efficace nei confronti di chi sottrae illegalmente il pesce. In quelle situazioni il reato che si configurerebbe sarebbe quello di furto.

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