Guelfi Firenze 555
Guelfi Firenze 555

I Guelfi Firenze portano a casa il bottino pieno dalla trasferta di Bologna. La formazione toscana difatti riabbraccia le placide sponde dell’Arno dopo aver ottenuto la prima vittoria in trasferta della sua storia in Prima Divisione e la conseguente qualificazione ai play-off. Un traguardo, quest’ultimo, che non era nelle mire della società all’inizio della stagione, quando i gigliati avevano come unico traguardo da raggiungere quello della salvezza. La formazione allenata dall’Head Coach Matteo Dinelli però ha saputo navigare nelle acque in tempesta, agitate dalle tre sconfitte consecutive incassate ad inizio stagione, fino all’attuale record di 5-4, che ha dato la matematica certezza di un posto ai play-off. La partita giocata sul campo della “Lunetta Gamberini” non è stata tutta in discesa per la formazione ospite, che si è trovata ad inseguire gli avversari, portatisi avanti con un field goal di Slusarz. I tre punti iniziali però sono serviti da scossa ai fiorentini, che hanno tirato fuori la grinta richiesta per arrivare alla vittoria con un ottimo 3-29 finale. I Warriors Bologna, che erano già condannati al play-out contro i Lions Bergamo, hanno così incassato la loro nona sconfitta in altrettante uscite di regular season.

Il match
Felsinei che gestiscono il primo drive della partita, facendo subito intuire di voler puntare molto sulle corse di Ervis Cira. La formazione di casa viene però respinta dalla difesa guelfa dopo un paio di down conquistati. L’attacco fiorentino non graffia in avvio a causa di una serie di penalità ai danni di Marco Conti che non danno modo a Daniel Lee Dobson di chiudere il down. Bologna va dunque in pressione con il suo attacco ed arriva fino a calpestare la red zone dei viola. L’inizio del secondo quarto vede la prima segnatura del match, un field goal di Slusarz per i Warriors. 3-0. I punti subiti sono però la giusta sveglia per i toscani, che si scuotono dal torpore ed iniziano a giocare sui loro standard. Il primo touchdown del match nasce da un efficiente ritorno di Simone Anzà, che riporta fino alle 40 avversarie. Il drive viene poi risolto da una lunga corsa di Dobson, che poi serve al successivo snap il passaggio giusto a Jacopo Bardini per mandare avanti gli ospiti. Simone Petrucci converte il punto addizionale. 3-7. La risposta dei felsinei è immediata con Ervis Cira che supera addirittura la goal line prima che il touchdown venga annullato per un holding. Questa azione pone fine alle velleità offensive del team bianco-celeste. Il successivo possesso dei Guelfi Firenze è “scritto e diretto” dal quarterback del Minnesota, che prima si mangia mezzo campo con una corsa e poi si ripete sempre con una giocata individuale e penetra in end zone. Simone Petrucci infila ancora l’extra point. 3-14. La gara si avvia verso l’intervallo, ma Slusarz forza il passaggio e Arturo Morara, ex di turno, regala un possesso insperato agli ospiti, che ne approfittano per segnare ancora con un touchdown di De Vitis su una ricezione complicata a causa del passaggio molto basso di Dobson. Stavolta il calcio di Simone Petrucci viene stoppato, ma la Dea Bendata arride ancora ai fiorentini, con Max Innocenti che recupera palla e la porta con grande determinazione dall’altra parte della goal line. 3-22 e squadre a riposo negli spogliatoi per l’halftime. I viola chiudono la contesa con il primo drive della ripresa, quando la difesa dei Warriors si distrae e viene bucata dal passaggio dell’ex St. Olaf per Federico Carboni, che controlla l’ovale in end zone. Il piede di Simone Petrucci è ancora caldo, scrivete dunque 3-29. Ultimi minuti della partita che se ne vanno con qualche esperimento del coaching staff, che dà spazio ad alcuni elementi sin qui meno impiegati. In questo contesto arriva anche l’intercetto di un punto di riferimento della squadra come Guglielmo Perasole, che trova la sua prima gioia personale in stagione. Il tabellone segnapunti non ha più occasioni per essere aggiornato e la partita scorre veloce sino al fischio finale.

Al termine del match ha parlato Matteo Dinelli, Head Coach gigliato. “Bologna – ha detto – è una bella squadra che ha sempre ben figurato, un fatto che osservavamo prima del kick-off all’interno del coaching staff. I felsinei sono andati incontro ad una stagione sfortunata, ma di fatto il loro roster è composto in prevalenza da giocatori nati dopo il 1990 e quindi in prospettiva futura è evidente che possa essere una super squadra, ma cimentarsi in un campionato di prima divisione senza stranieri né oriundi è penalizzante. Sono convinto che se avessero potuto beneficiare dell’aiuto di un import avrebbero avuto chance migliori. Dal canto nostro sapevamo che saremmo venuti qua con l’obbligo della vittoria e, dopo aver attraversato un primo momento di ambientamento, siamo venuti fuori senza particolari problemi, giocando una partita dalla discreta intensità e senza denotare cali di tensione”.

Il merit assegnato a Massimiliano Innocenti?
“Max, in alcune partite, è stato un po’ dimenticato perché incarna la classica figura dell’uomo di linea che fa molto lavoro oscuro senza che questo venga notato dai più. Aveva già sfiorato questo riconoscimento in una precedente gara; fa benissimo la linea d’attacco, gioca onestamente in difesa ed è uno dei pochi che picchia duro. Tutti i coach vorrebbero giocatori seri come lui e che danno sempre il massimo in relazione ai propri mezzi”.

Due intercetti, uno a firma Guglielmo Perasole che si meritava questo riconoscimento visto il lavoro che svolge continuamente...
“L’unico difetto è che ogni tanto non crede del tutto in se stesso. Aggiungo che è bravo, attento e sempre presente agli allenamenti ed agli eventi della società. All’interno di questa difesa si è ricavato un ruolo importante, diventando un titolare in un pacchetto di defensive backs molto ricco. Penso che questo intercetto sia per lui motivo di grande gioia, anche se io guardo poco ai traguardi individuali. Gli faccio i miei complimenti per quello che sta facendo”.

Una persona a cui dedicare il raggiungimento dei play-off?
“Sinceramente no, quando si decide di prendersi un impegno e si va oltre le aspettative è sempre una bella cosa. Più che i play-off voglio dedicare al mio coaching staff la salvezza, poi le partite che giocheremo più avanti ce le terremo per noi, senza troppe aspettative e senza abbassare la guardia. Non dobbiamo gratificarci più di tanto, abbiamo centrato il nostro obiettivo e questo è quanto”.

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