Francesco Cerra
Francesco Cerra

Sono quattro le squadre a punteggio pieno dopo due giornate di I Divisione Fidaf e cinque, considerando i Marines Lazio che hanno riposato, ancora imbattute. Senza togliere meriti a nessuno, iniziando dai Rhinos Milano nel Girone Nord che hanno vinto in esterna su campi complicati come Bolzano e Parma, e finendo per le Aquile Ferrara nel Girone Sud che aspirano giustamente a disputare i playoff, la nota più intrigante di inizio stagione della Ifl sono sicuramente i Giaguari Torino. Alzi la mano chi pensava che i piemontesi potessero essere sul 2-0 dopo aver affrontato i Seamen campioni d’Italia in casa e i Lions a Bergamo. Per parlarne siamo andati a disturbare il Team Manager dei Giaguari Francesco Cerra.

A Bergamo si può quasi parlare di impresa, considerando la rimonta da 0-17?
«La storia dello sport è piena di rimonte più o meno spettacolari. Io credo che i Giaguari, dove per Giaguari intendo Coaching Staff e Giocatori, abbiano dato prova di maturità mantenendo la calma e facendo gli opportuni aggiustamenti che hanno portato, dapprima, a non far segnare più gli avversari se non a tempo praticamente scaduto, e poi a trovare il modo di perforare l’arcigna difesa orobica. È sempre un piacere veder giocare queste due squadre l’una contro l’altra, perché si respira football, a prescindere dal risultato».

Giaguari Torino al comando del Girone Nord dopo due turni. C’è un obiettivo minimo oppure si fisserà strada facendo?
«Il primo obiettivo della stagione è già stato raggiunto, ovvero fare meglio dello scorso anno e con due vittorie lo abbiamo già fatto. Gli obiettivi successivi sono molteplici: migliorare col gioco, inserire quanti più giovani possibile e continuare a non arrendersi in nessuna partita. Se poi arriverà una qualificazione ai play off tanto di guadagnato. Abbiamo da giocare ancora 8 partite contro team fortissimi ed ognuna di esse sarà per noi una finale».

Cosa è cambiato a Torino dalla passata stagione, oltre agli stranieri?
«Ho assistito nei mesi passati a tantissimi movimenti di “mercato” con cui un po’ tutti hanno cercato di migliorare il proprio organico, attingendo da squadre più o meno vicine. I Giaguari hanno mantenuto l’organico dello scorso anno al 90%. Abbiamo perso alcuni giocatori che hanno preferito altri lidi o che sono andati a studiare all’estero, ma ne abbiamo recuperati altri che per gli stessi motivi erano via ed ora sono rientrati a Torino. Ma sopratutto c’è stato l’inserimento di giovani molto validi, che giocano anche da titolari senza neppure avere l’età per prendere la patente di guida. L’aver investito sulle giovanili ci sta ripagando. Sabato sera nell’huddle post partita, l’HC Riccardo Merola, che si accompagna coi Giaguari oramai da 8 anni, ha chiesto quanti dei presenti avessero giocato nelle giovanili dei Giaguari ed il numero di mani alzate era veramente alto. Questo è un obiettivo che vale molto più di un play off. Un’altra cosa che sta portando i suoi frutti è l’impegno con il quale tutti i coaches stanno lavorando moltissimo per migliorarsi di stagione in stagione e di partita in partita. Sono molto orgoglioso di loro in quanto gli allenatori di una squadra sono le fondamenta su cui si costruisce una casa. C’è ancora molto da fare, ma stanno lavorando molto, molto sodo».

Difficile fare pronostici dopo solo due giornate, ma il Super Bowl quest’anno potrebbe non essere il solito Seamen-Panthers?
«Che dire, potrebbe non esserlo, ma potrebbe anche tranquillamente esserlo. Seamen e Panthers sono due squadre ben allenate, con fior di giocatori che sicuramente nel proseguo del campionato avranno modo di fare tutti gli aggiustamenti del caso per arrivare al loro livello di forma migliore. Vediamo cosa diranno le altre pretendenti, perché il campionato è lungo».

Articolo precedenteScherma, Frascati, quattro podi nella seconda prova nazionale giovani, Riccardi primo
Prossimo articoloCalcio, Albalonga, Bruschi: “Il gruppo è migliorato davvero tanto”