Lorenzo Marcelli

L’ultimo decreto governativo (e soprattutto una circolare del Ministero dell’Interno) hanno creato qualche momento di smarrimento tra le società sportive e ovviamente anche in quelle calcistiche. Ma il Football Club Frascati, anche grazie ai chiarimenti del Ministero dello Sport e della Federazione, non ha mai fermato l’attività all’interno dei suoi due centri sportivi (lo stadio “Otto Settembre” di Frascati e il centro sportivo dei Colli Tuscolani, il cosiddetto “polo Morena”).

“Fondamentalmente non è cambiato nulla né per il settore di base, né per l’agonistica – dice il responsabile della Scuola calcio Lorenzo Marcelli – In questo periodo sono consentiti gli allenamenti in forma individuale e quindi stiamo portando avanti quelli, tenendo debitamente a distanza i nostri ragazzi e facendoli lavorare ancor di più sulla tecnica individuale e sui tiri in porta. Per il resto continuiamo a misurare la temperatura dei nostri tesserati, a registrare l’elenco delle presenze, a far utilizzare ai ragazzi la mascherina prima e dopo l’allenamento, a igienizzarsi le mani e a utilizzare un ingresso per l’arrivo e uno differente per l’uscita dall’impianto, oltre ad altre regole che già seguiamo dall’inizio della stagione. La principale differenza è che siamo stati costretti a chiudere le porte degli allenamenti ai genitori: purtroppo la regola generale penalizza società come la nostra che possono contare su un impianto che darebbe grandissime garanzie sul distanziamento dei genitori che volessero vedere l’allenamento dei figli dagli spalti, ma non possiamo farci nulla”.

Attraverso i gruppi interni di whatsapp, la società ha chiesto collaborazione e sostegno alle famiglie: “Stiamo facendo sforzi importanti per attenerci ai protocolli – dice Marcelli – I genitori dei nostri ragazzi lo hanno capito e ci stanno dando tanta fiducia e forza per andare avanti. Consentire ai bambini e agli adolescenti di continuare a fare attività sportiva in un periodo così delicato è fondamentale a nostro giudizio: non si può fare la partitella e quello indubbiamente può dispiacere ai ragazzi, ma anche a distanza possono continuare a divertirsi, a fare attività motoria all’aria aperta e a stimolare il bisogno di socialità che è necessario soprattutto per loro”.

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