di Alessandro Tozzi
Ora tutti diranno che l’avevano sempre saputo che l’Atalanta avrebbe battuto facilmente il Bayer, ma io non sono fra quelli, dopo aver visto l’Atalanta con la Juve e il Bayer nelle due partite contro la Roma, pensavo sarebbe stata una partita equilibrata, che i tedeschi avrebbero potuto alla distanza portare a casa perchè più freschi, avendo vinto il campionato un mese fa, mentre l’Atalanta è da febbraio che gioca consecutivamente tre volte a settimana.
E invece li hanno messi lì col pressing alto, un uomo incollato al culo di Xhaka, che con la Roma era parso il faro di Alessandria e qui è affogato alla prima ginocchiata nel sedere, e non gli hanno lasciato quasi niente, tranne una palla gol sul 2/0 con pallonetto sballato da Grimaldo.
Non che l’Atalanta abbia avuto tante palle gol, in realtà ha quasi il 100% di realizzazioni, e 2 dei 3 gol sono invenzioni pure di Lookman, uno che 2 anni fa segnava 8 gol in 40 partite nel Fulham, ma ha tenuto un ritmo partita infernale, che non ha fatto respirare i tedeschi. E se capitava che qualcuno passasse le linee, o c’era Ederson contro tutti, o arrivava un fallo.
E’ il primo trofeo nella storia della Atalanta, e la prima Europa League vinta dall’Italia, con l’Atalanta che elimina lo Sporting Lisbona faticando, ma poi domina contro Liverpool, Marsiglia e Bayer, per una coppa strameritata.
Ora qualcuno darà tutti i meriti a Gasperini, qualcuno alla società, qualcun altro al preparatore atletico strizzando l’occhio: la verità è che la Dea da anni è ai vertici del calcio italiano, mettendo in mostra grandi giocatori, e l’unica pecca è avere molti alti e bassi durante il campionato, finito sempre in grande crescendo, il che le ha impedito di competere mai per il titolo.
Per il resto l’Atalanta sbaglia poco, quest’anno vende Hojlund a 70, Demiral a 16, Maehle a 13, Boga a 18, e di questi 120 ne investe 70, 30 dei quali per Scamacca e 30 per Bilal Tourè, per poi prendere a gennaio Hien a 9.
C’è del genio nelle mosse di mercato dei bergamaschi da molti anni, anche adesso che è andato via Sartori, non a caso al Bologna; genio che unito a un settore giovanile di prim’ordine, una società sana, e una politica di ingaggi vecchio stampo (47 milioni di monte ingaggi per una rosa anche assai ampia, a fronte del doppio di Roma e Milan, e del triplo per la Juve; e se Scalvini prende 300.000,00 euro e Carnesecchi 100.000,00 chapeau).
Stasera Xabi Alonso non ha capito che doveva fare lui la partita della dea, ma come direbbe il Petisso Pesaola Gasperini gli ha rubato la mossa, e per tutta la partita i tedeschi sono sembrati impotenti di fronte a una squadra che è parsa un esercito di formiche pronto a combattere per la regina.
La verità è che le finali non si giocano, ma si vincono, e i tedeschi hanno fermato l’imbattibilità a 51 partite, comunque una stagione da ricordare per una società che non aveva mai vinto nulla in carriera, e che sfottevano chiamandola Neverkusen.
Peccato che non ci sia mai stata partita, che aspettavamo e speravamo bellissima da tifosi neutrali: da domani Lookman è sul mercato a 80 milioni, e qualcuno certamente lo comprerà per l’ennesima rifondazione e un nuovo turnover.
Percassi stasera se la ride, ed è l’unico Presidente di serie A che abbia mai giocato seriamente a calcio, formava la coppia centrale di centrocampo con un certo Gaetano Scirea nato calcisticamente a Bergamo: la Coppa stasera è dedicata anche a lui.

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