Totti e il bambino
Totti e il bambino

Nel giorno del quarantesimo compleanno che vede protagonista Francesco Totti, ha parlato ai microfoni di Rete Sport Emidio Neroni, il suo primo vero allenatore ai tempi della Lodigiani. Hai preso Francesco nel 1986: «Prima di tutto vorrei fare tanti auguri anche a Giuseppe Malvicini, presidente della Lodigiani. Totti era arrivato tramite Stefano Caira che mi disse di avere un ragazzo talentuoso. Francesco militava nella Smit Trastevere dove già faceva vedere qualità importanti e istintive, da lì, venne con noi alla Lodigiani per due anni. Successivamente ci fu il passaggio alla Roma, nonostante le richieste di altre squadre, come la Lazio. Tutti sapevamo che era bravo, ma io lo trattavo come gli altri, infatti non gli ho mai dato la maglia numero 10 o la fascia di capitano. Aveva bisogno di essere accostato al resto della squadra. Per il resto è stato bravo lui e la sua famiglia a seguirlo». Come capire le qualità di un campione a 10 anni? «Oggi è sempre più difficile. Ci sono altre esigenze tattiche, non c’è più l’insegnamento della gestualità individuale. Troppe pressioni fin da piccoli tra procuratori e interessi economici e non basta essere bravi. Intervenire in maniera drastica senza capire le vere qualità del ragazzo può causare diverse problematiche».

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