A Roma nella Sala valdese di via Marianna Dionigi viene presentato alle 18 di mercoledi 21 novembre “Piccola saga carceraria”, volume scritto da Besnik Mustafaj, politico e scrittore, primo ambasciatore albanese a Parigi dell’era postcomunista dal 1992 al 1997 e ministro degli Esteri dal 2005 al 2007. Le sue opere sono state tradotte in diverse lingue e nel 1997 è stato insignito del Prix Méditerranée étranger. In Italia sono stati pubblicati il saggio Albania, “Tra crimini e miraggi” (1993) e la raccolta di poesie “Leggenda della mia nascita” (2012). Si è ritirato dalla vita politica nel 2009 per dedicarsi alla scrittura.
Sinossi
In un carcere nei Balcani il detenuto politico Bardhyl Huta è unito al nonno, al padre e alla moglie da un singolare destino che divide le generazioni in prigionieri e guardiani. Passato e presente si ricongiungono nel senso di prigionia, unica dolorosa costante fra le emozioni demolite dalla violenta coercizione delle guardie e il caparbio tentativo di sottrarsi alle vere catene, quelle della mente. Mustafaj riesce a ordire una trama densa e dal ritmo incalzante, che si muove fra l’oppressione tormentosa del carcere e quella del potere totalitario, traendone una saga scritta con originale maestria, che penetra nel senso più intimo di una sofferenza percepita ben oltre il versante dell’ingiustizia politica.