Sono giorni davvero particolari per il calcio laziale, a tutti i livelli. L’aggressione all’arbitro Riccardo Bernardini, alla fine del match di Promozione al “Francesca Gianni” di San Basilio tra Virtus Olympia e Atletico Torrenova, ha provocato un’onda mediatica notevolissima. E da più parti sono nate spontanee iniziative di solidarietà allo sfortunato direttore di gara e in generale all’Aia. Anche la Dinamo Labico si è immediatamente attivata e lo ha fatto coinvolgendo la parte più pura del calcio e della vita, i bambini.

Il club del presidente Renato Campana, che proprio da quest’anno ha fatto partire il suo progetto di Scuola calcio, ha organizzato venerdì scorso un piccolo evento con i suoi piccoli calciatori. A parlarne è l’ideatore dell’iniziativa Gianluca Arcangeli, responsabile della Scuola calcio del club labicano. «Abbiamo fatto uno striscione con uno slogan a nostro modo di vedere chiarissimo: “No alla violenza: genitori meno esaltati e arbitri più rispettati”. Lo abbiamo portato al campo “Caponera” prima dell’allenamento dei nostri bambini e lo abbiamo piazzato in mezzo al terreno di gioco, facendolo leggere ai piccoli calciatori della Dinamo Labico. Abbiamo cercato di sensibilizzare i bambini facendo capire loro che il calcio dev’essere solo ed esclusivamente divertimento e mai può sfociare in violenza. Inoltre, abbiamo voluto inserire anche un chiaro messaggio per tutti i genitori perché, purtroppo, sempre più spesso si sentono casi di “disordini” in tribuna anche in occasione di partite giovanili o addirittura della Scuola calcio. Tutti i nostri piccoli calciatori hanno capito il messaggio e, dopo questa chiacchierata, hanno cominciato il classico allenamento del venerdì che tra l’altro avrebbe anticipato l’esordio ufficiale delle attività federali che invece è slittato al prossimo week-end visto il blocco di tutte le attività. Lo striscione resterà affisso al campo: la Dinamo Labico tutta esprime la più profonda solidarietà all’Aia e anche al comitato regionale».

Arcangeli, infine, si dice soddisfatto dei primi due mesi abbondanti di lavoro sulla Scuola calcio labicana. «Vengo dalla pallavolo ed è la prima volta che mi capita di lavorare coi bambini. Devo dire che questa attività mi sta regalando grandissime soddisfazioni: con la società abbiamo intrapreso questa strada all’insegna della semplicità e del rapporto umano coi bambini e i loro genitori e credo che la direzione sia quella giusta. Ringrazio tutta la dirigenza della Dinamo Labico e i genitori dei nostri piccoli calciatori per la fiducia che mi stanno dimostrando e lo staff tecnico per il lavoro che sta portando avanti».