Cronoscalata Trento-Bondone, il palcoscenico più ambito per la velocità in salita in Italia ma anche oltre confine, con i suoi oltre diciassette chilometri di sviluppo che le hanno portato in dote l’appellativo, meritato, di “Università della Salita”.

Due erano i portacolori griffati Club 91 Squadra Corse con le luci della ribalta che si sono accese per un Francesco Turatello in grande forma, a bordo della sua Wolf GB08 Thunder.

Il pilota di Padova mostrava i muscoli già nell’unica sessione di prove disputata al Sabato, ottavo parziale, per poi migliorarsi ulteriormente in gara alla Domenica, andando a firmare la sesta piazza della classifica assoluta, la terza in gruppo E2SS e la prima in classe E2SS3000.

Un risultato prestigioso, colto nell’ambito della classifica riservata al Campionato Italiano Velocità Montagna ed alla zona nord per quanto riguarda il Trofeo Italiano Velocità Montagna

Ma la salita trentina contava anche per la serie continentale, il FIA European Hill Climb Championship, ed in questo frangente il portabandiera della scuderia di Rubano ha mancato la top ten nella generale per poco più di cinque secondi, chiudendo undicesimo, ma ha arricchito il proprio bottino con un buon sesto di D/E2-SS e con la vittoria, in solitaria, tra le mille.


“Ci siamo presentati con una vettura che non era del tutto ideale per la salita” – racconta Turatello – “perchè la nostra Wolf era in configurazione pista ed eravamo limitati ad undicimila giri. Abbiamo chiuso primi di classe, sia nell’italiano che nell’europeo, con un buon sesto assoluto nel CIVM. L’unica sessione di prove che abbiamo disputato al Sabato si è chiusa con una toccata mentre la seconda è stata bandita per mancanza di tempo a disposizione. La Domenica le temperature erano abbastanza alte quindi abbiamo optato per le Pirelli gialle, le medie, e ci è andata bene. Grazie a Club 91 Squadra Corse, a Vimotorsport ed ai partners.”

Poco più di tre secondi hanno privato Silvio Andrighetti del primo gradino del podio in D3.

Il pilota di Piove di Sacco, secondo alla fine nell’evento valevole per il FIA Historic Hill Climb Championship, ha lamentato qualche noia tecnica alla sua Renault 5 Maxi Turbo, seguita da Man Racing, accontentandosi della seconda piazza e della dodicesima in categoria 4.

“Correre qui è sempre magico” – racconta Andrighetti – “perchè è impossibile ricordare le centinaia di curve che compongono il tracciato. La vettura si è comportata bene perchè ha un bellissimo motore però il turbo entra in azione a quattromila giri ed era veramente difficile affrontare tutti quei tornanti. La seconda era troppo alta, la prima troppo bassa. Della prestazione non sono particolarmente soddisfatto perchè ho avuto anche un problema all’innesto della seconda marcia ed ho perso parecchio tempo. Peccato per le tempistiche dilatate ma, con poco meno di quattrocento partecipanti al via, era naturale che qualche problema potesse venire a galla. Mi sono comunque divertito, tanto il pubblico presente e, dopo due anni di stop, è stata un’emozione incredibile. Grazie a Man Racing, professionale come sempre. Ho presto talmente tanto caldo che non ho voglia di pensare ai prossimi impegni.”

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