Christian Ledesma
Christian Ledesma

L’ex centrocampista della Lazio Christian Ledesma è intervenuto ai microfoni di Radiosei, nel corso della trasmissione di Guido De Angelis “Quelli che hanno portato il calcio a Roma”, affermando: «Ho visto la Lazio con il Napoli ed è stata una bella partita, giocata con pazienza ed organizzazione. Non era facile contro la squadra di Sarri, anche se manca di una vera punta centrale. Il ricordo è andato al mio Napoli-Lazio, quella che portò al terzo posto con Pioli. Con l’espulsione provocata da me di Ghoulam cambiò la partita: persero sicurezza. Se ripenso a quella notte impazzisco dalla voglia di rimettermi la maglia della Lazio e tornare in campo. Con il trascorrere dei mesi la nostalgia cresce. Per me la Lazio è ancora tanto, ma adesso ho firmato per due anni al Panathinaikos e per il momento va molto bene. L’idea è quella di giocare altri due anni e poi vedere se ho ancora voglia di divertirmi. A fine carriera vediamo, mi piacerebbe prendere il patentino ed allenare i bambini. Poi dipende anche dalle proposte che arrivano a livello dirigenziale». Un giudizio su Inzaghi. «Come tecnico non lo conosco, ma come persona si fa volere bene. Sono felice che la Lazio stia andando bene, spero continui cosi. Felice per lui e per il ritorno di Angelo Peruzzi. È cresciuto molto Keita, mi aveva sorpreso quanto fatto in estate. Fondamentale il rientro di de Vrij, era mancato davvero». La nuova vita al Panathinaikos. «Ad Atene va bene. Siamo lontani dal caos del centro vero e proprio, dove c’è più confusione. Si capisce che è un paese economicamente in difficoltà, ma non c’é clima di insicurezza. Con la famiglia ci stiamo integrando con la mia famiglia. I greci sono molto simile ai salentini e anche il panorama è quello. È gente umile ed altruista, ci tiene ad aiutare le persone. Sportivamente il clima ora non è al top dopo aver perso il caldo derby con l’Olympiakos. Siamo ancora secondi, guardiamo avanti. Il mio allenatore è Stramaccioni, tecnico preparato, persona riservata ma anche simpatica. Poi c’è Roberto Muzzi, collaboratore del mister. Ci troviamo bene insieme perché è laziale. Meglio di così non poteva andare».

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