Si giocava Roma-Napoli, una volta, e il serpentone delle auto che trasbordavano i tifosi sulla A1 si racconta che partisse da Capodichino e arrivasse all’imbocco del raccordo anulare, tanta era la passione. Un fiume di macchine, una sorta di transumanza del tifoso. Roma-Napoli era il “derby del sole”, le tifoserie erano gemellate. Bei tempi. Poi, il 25 ottobre del 1987, la partita si concluse con duri scontri in campo tra i calciatori e il gesto dell’ombrello di un calciatore del Napoli, Salvatore Bagni, sotto la curva romanista. Nonostante le scuse ripetute in più occasioni, quella mano sull’avambraccio decretò la fine di una passione univoca. Per la cronaca vinse la squadra partenopea, 2-1. Domenica sarà diverso, i tempi sono cambiati e i divieti la fanno ormai da padroni. Si gioca domenica 31 alle 15, ma per esempio è vietata la vendita dei tagliandi del settore ospiti per i residenti a Napoli e provincia anche se iscritti a programmi di fidelizzazione. E il divieto è anche per gli altri settori dello stadio. In ogni caso, secondo fonti autorevoli, sono 32 mila al momento i tifosi certi di assieparsi sulle gradinate dello stadio, ovvero i poco meno ventiquattromila possessori di un abbonamento stagionale e gli ottomila che si sono assicurati un tagliando nella fase di vendita libera. Le squadre si sono incontrate 165 volte tra campionato e Coppa Italia, con i romanisti vincenti 64 volte e i campani 47, e 54 divisioni della posta. La Roma non vince in casa col Napoli dal 2016 (1-0), da allora due vittorie consecutive dei partenopei.

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