Il Rocca Priora ha coronato il suo sogno. La squadra del presidente Marco Rocchi ha vinto l’ultima partita di campionato (posticipata di una settimana) battendo per 2-0 la Dinamo Labico (reti di Antonelli e Perugini) nell’anticipo di sabato in un “Montefiore” gremitissimo e ricolmo di entusiasmo. In questo modo i ragazzi di mister Paolo Lunardini hanno riportato il Rocca Priora in Promozione a distanza di quattro anni dall’ultima volta. Una grandissima impresa considerando che la squadra castellana non era indicata tra le favorite del girone.

«Non se lo aspettava nessuno ed è stata una cosa che ha sorpreso anche noi – ammette Lunardini – Eravamo partiti per fare una tranquilla salvezza e provare a migliorare il quarto posto della scorsa stagione, ma a un certo punto è scattato qualcosa. Dopo la vittoria al 95esimo contro il Real Rocca di Papa nel girone di ritorno abbiamo iniziato a crederci davvero, continuavo a ripetere ai ragazzi che non vedevo “fenomeni”. Ma per riuscire a vincere un campionato ci vuole tanto lavoro, un pizzico di fortuna e comunque un insieme di tanti piccoli particolari che poi fanno la differenza. Sono davvero felicissimo per questa vittoria che tra l’altro conferma la mia personale “regola del 13”: nel 1993 vinsi un campionato di Prima categoria qui, poi nel 2006 arrivò la vittoria della Coppa Lazio e ora aggiungo questa bella soddisfazione”. Lunardini, però, non vuole fare una classifica delle emozioni provate nel corso della sua lunga e fortunata carriera. “Ogni vittoria ha il suo fascino anche se trionfare nel mio paese (Lunardini è di Rocca Priora, ndr) regala sempre una gioia particolare. Questo successo nasce dalla salvezza di tre anni fa quando presi la squadra in corsa da ultima in classifica e la salvai senza fare i play out”.

Da adesso è già tempo di pensare al futuro in Promozione. “Con la società ne avevamo già parlato e da entrambi le parti c’è la volontà di proseguire assieme, ma ci siederemo ad un tavolo e decideremo. Manco dalla Promozione da circa dieci anni (l’ultima volta fu sulla panchina del Segni, ndr) e questo è sicuramente uno stimolo forte per me: evidentemente non si invecchia velocemente, stare in mezzo ai giovani mi piace e fa sicuramente bene…”.

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