Stasera allo Stadio Olimpico di Roma riflettori accesi sulla finalissima di Coppa Italia Juventus–Napoli.

Sarebbe stata una partita da 70mila cuori, divisi tra bianconeri e azzurri, e invece vedremo spalti vuoti: match per appena 300 addetti ai lavori. Per entrambi gli allenatori si tratterebbe del primo titolo italiano in carriera. Il tecnico della Juventus, Maurizio Sarri, ex di turno, finora ha vinto una Europa League con il Chelsea, ma in Italia è fermo alle 8 promozioni e i secondi posti in campionato con il Napoli. Rino Gattuso, subentrato ad Ancelotti, spera in una notte magica romana e nel primo trofeo da allenatore, ma è consapevole che «non c’è mai un momento migliore per incontrare la Juve.

Vincere fa parte del loro dna, della loro storia. E’ da tanti anni che hanno continuità. Di Sarri mi piace tutto», ha spiegato l’allenatore del club partenopeo che deve rinunciare a Lozano: Un caso?

«No, è stanco. Se perde un giorno di allenamento non succede niente. In campo voglio gente che va a mille all’ora, non permetto a nessuno di rovinare l’allenamento», taglia corto “Ringhio” che sogna di dedicare, ancora, la Coppa alla giovane sorella che è scomparsa nei giorni scorsi.

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