Massimiliano Martinelli
Massimiliano Martinelli

E’ stato un Natale dolce per l’Atletico Kick Off. La prima squadra del club capitolino ha trascorso la festività in vetta al girone E di Prima categoria (al pari del Licenza) dopo la splendida e pesante vittoria nello scontro diretto giocato sul campo del Futbolclub.

«E’ stata una gran chiusura di un anno importante per noi, quello che ci ha visto vincere il campionato di Seconda categoria e la Coppa Disciplina nella passata stagione agonistica – dice il direttore sportivo Massimiliano Martinelli – E anche la prima parte di questa stagione la archiviamo in maniera positiva. Siamo in testa in un girone molto duro e adesso non possiamo più nasconderci: dalla sfida interna contro l’Estense Tivoli del prossimo 8 gennaio inizierà una lunga volata e cercheremo di spuntarla». Per spuntarla l’Atletico Kick Off non ha lesinato ulteriori sforzi rispetto a quelli fatti in estate e così nella finestra di dicembre sono arrivati il difensore Vitolo, i centrocampisti De Luca e Saraceni (ex Futbolclub andato subito a bersaglio con la sua ex squadra nell’ultimo match del 2016) e l’esterno offensivo classe 1994 Matarelli. «Abbiamo avuto diversi problemi di infortuni nella prima parte, ma la rosa ha dato ampie garanzie. Alla ripresa, tolto Pellegrino che ne avrà ancora per un mese, dovrebbero essere tutti a disposizione di mister Massimo Lupi, compreso Del Vecchio che sta quasi smaltendo il suo infortunio». A proposito del tecnico e del suo staff, Martinelli sottolinea la soddisfazione sua e del club per il lavoro fin qui svolto. «Hanno fatto molto bene, la squadra ha mostrato una sua identità e lanciato alcuni giovani importanti come Barbato, Conte e il portiere Fallani su cui nello specifico ha fatto un lavoro intenso il preparatore Massimo Belardinelli».

Dietro a una neopromossa che sta facendo benissimo anche in Prima categoria, però, c’è una struttura organizzativa molto solida che i giocatori, nelle loro dichiarazioni ufficiali, non hanno mai mancato di sottolineare. «Sicuramente fa piacere perché ci mettiamo tanto impegno – spiega Martinelli – Alcuni ragazzi hanno rifiutato offerte importanti per rimanere qui, segno che hanno trovato tutte le condizioni per esprimersi bene e quindi il nostro lavoro alla fine paga».

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