Tokio 2020
Tokio 2020

Si corre verso le Olimpiadi di Tokyo. Per Yeman Crippa con un mese di allenamento in altura a Tenerife, a circa 2100 metri di quota: due settimane già trascorse a Las Cañadas, nel parco nazionale del vulcano Teide dove è sbarcato il 9 novembre, e altre due da affrontare fino al 7 dicembre nell’isola spagnola delle Canarie. “Era difficile trovare una soluzione migliore nel periodo autunnale – racconta il 24enne trentino delle Fiamme Oro – visto che non si poteva andare in Kenya come nelle ultime due stagioni, a causa dell’attuale emergenza sanitaria. La temperatura non è bassa, intorno ai quindici gradi. Ma spesso c’è vento, con poca vegetazione, e zero vita sociale, senza gente in giro, però in questo momento va bene così”. Il pensiero è ai Giochi, l’appuntamento più importante. “È quella la manifestazione che desidero da tanto tempo, da quando ho iniziato a correre. Ho già partecipato a un Mondiale e mi immagino che l’atmosfera sia simile, ma più bella. Vorrei viverla per capire come è davvero”. L’uomo dei record del mezzofondo azzurro ha ancora tanta fame di risultati. Tre primati in meno di un anno: una serie aperta con l’exploit di Doha, alla rassegna iridata nell’ottobre del 2019, togliendo il limite dei 10.000 in 27:10.76 a Totò Antibo che poi lo scorso settembre si è visto sottrarre anche quello dei 5000 metri (13:02.26 a Ostrava), per chiudere la tripletta con 7:38.27 (meglio di Gennaro Di Napoli) nei 3000 al Golden Gala di Roma.

La preparazione è ricominciata nella sua Trento, durante l’ultima settimana di ottobre, prima di partire per la trasferta. “Sto svolgendo un buon lavoro aerobico di costruzione, quindi non su ritmi veloci, con il mio coach Massimo Pegoretti. C’è un percorso lungo con molti saliscendi, ma anche uno di quattro chilometri e mezzo sull’asfalto per il fondo medio. Nel menu anche le variazioni di 10-12 km su strada o sterrato, con i 1000 metri come distanza più corta, invece scendo a livello del mare una volta alla settimana per andare in palestra”.

Quale gara scegliere a Tokyo? “Per il momento non sto a pensarci – spiega Crippa – se solo una tra 5000 e 10.000 metri oppure entrambe. La decisione sarà presa in seguito, anche valutando la condizione. Alle Olimpiadi punto a un buon piazzamento, per migliorare quello dei Mondiali di Doha. Se lì sono arrivato ottavo nei 10.000 metri, l’intenzione è di fare un passo in avanti. Tutto quello che ci sarà prima, lo vivrò in funzione dei Giochi. Ma sarebbe importante poter gareggiare a febbraio o marzo, nel cross o anche su strada, prima di avviare la stagione su pista”.

C’è sempre da imparare per un atleta ambizioso come Crippa, anche in un’annata anomala. “Per come si erano messe le cose, con lo stop di primavera per il lockdown, non mi aspettavo di avere questi risultati. Ma il 2020 mi ha insegnato a non arrendermi, a non perdere di vista i miei obiettivi, continuando a rincorrerli. E non bisogna mai pensare che è impossibile riuscirci, nonostante le difficoltà”.

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