Gianmarco Tamberi
Gianmarco Tamberi

Il bis che voleva. La conferma che aspettava. Gianmarco Tamberi vince il prestigioso meeting di Banska Bystrica, cattedrale del salto in alto in Slovacchia, superando la misura di 2,31 al primo tentativo dopo un percorso senza errori iniziato a 2,20 e proseguito a 2,28. Il campione europeo indoor batte il cubano Luis Zayas (2,31 ma alla terza) e bissa il successo del 2016 a Banska, quando conquistò il primo posto a poche settimane dall’oro mondiale di Portland. Halfshave prova anche per due volte 2,33 e si riserva un tentativo a 2,35, senza successo. Poco male, ci riproverà venerdì a Nehvizdy, in Repubblica Ceca. Sono passati soltanto tre giorni dal 2,32 di Ancona, tutt’ora miglior misura al mondo dell’anno, e l’azzurro dà subito continuità al proprio rendimento in gara, ottima notizia in vista degli Europei indoor di Torun (5-7 marzo) dove cercherà di difendere l’oro di due anni fa a Glasgow. E il primo a congratularsi con il portacolori dell’Atl-Etica San Vendemiano è il nuovo presidente della FIDAL Stefano Mei: “Bravo Gimbo, complimenti! Considero questo risultato un regalo per il mio primo giorno effettivo da presidente federale – le parole di Mei – Sono il primo tifoso di tutti gli azzurri, e Gianmarco è uno dei campioni che fanno innamorare del nostro sport. Brave anche Trost e Vallortigara, abbiamo una pattuglia di saltatori in alto di livello mondiale”.

“Gimbo” fa sembrare il 2,20 quasi un gioco, e se spesso ama presentarsi alla misura d’ingresso con i pantaloncini larghi, sullo stile dei campioni del basket, stavolta li sceglie lunghi, una tuta svolazzante alle caviglie. Evita il 2,24 – misura fatale al bielorusso Maksim Nedasekau, che ancora non ingrana – e si affaccia direttamente al 2,28: stavolta non deve ricorrere a tre tentativi come ad Ancona, gliene basta uno, dinamico, brillante. È in serata, e si capisce. In parallelo l’ucraino Protsenko si sbarazza di 2,28 senza indugi, ma già al quinto salto della sua serata, per aver iniziato da 2,10. In gara restano in quattro, compresi il cubano Zayas e il tedesco oro europeo all’aperto Przybylko, ma entrambi con più errori sulle spalle. Tamberi ha ancora energie, solo due salti nelle gambe e una buona dose di fiducia: lo ribadisce al 2,31, al primo colpo, con un meraviglioso esempio di facilità d’azione. Escono di scena Protsenko (terzo) e Przybylko (quarto), si salva in extremis il cubano Zayas. Il nuovo bersaglio è il 2,33 dello standard d’iscrizione alle Olimpiadi di Tokyo che ancora gli manca (ma al momento entrerebbe dalla porta del ranking). Lo avvicina per due volte, e al ritiro di Zayas dopo due prove decide che è il momento di osare a 2,35: il pubblico in “sala” lo carica (curioso anche quello virtuale sui led a bordo pedana), la musica ritma la rincorsa, il tentativo non va a buon fine, ma quella di stasera è la conferma che serviva.

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