“Il messaggio che ho mandato ai ragazzi? Ripartire con tanta consapevolezza, con la convinzione di cosa siamo riusciti a fare a Tokyo, ma come se nulla fosse, ricominciando da capo senza cullarci sugli allori. Serve impegno ancora maggiore”. Dal caldo di Gran Canaria, sede del primo raduno dell’anno, il “prof” Filippo Di Mulo sa quali corde toccare quando parla al gruppo degli staffettisti azzurri, al lavoro fino al 16 gennaio per mettere a punto la stagione 2022. L’apoteosi dei Giochi Olimpici è incancellabile, è un’emozione che ognuno terrà nel cuore, un brivido eterno. Però c’è un futuro da scrivere, e tutti sperano sia altrettanto luminoso e vincente. A lanciare il nuovo anno è lo stage azzurro con diciannove atleti del giro della staffetta (tra cui il campione olimpico della 4×100 Fausto Desalu), sempre nella massima cautela – visto che pure la pandemia corre veloce – e sfruttando il clima favorevole dell’isola spagnola al largo delle coste africane nonché le strutture dell’Estadio Municipal di Vecindario, frequentato in questi giorni anche da un gruppo di atleti tedeschi. Alla guida degli azzurri c’è proprio Di Mulo, responsabile della velocità, affiancato dai suoi collaboratori Giorgio Frinolli e Riccardo Pisani. “Nei ragazzi ho trovato lo spirito giusto – sottolinea il prof – dopo Tokyo c’è sicuramente maggiore sicurezza, l’idea di potercela fare e di essere competitivi. Quando lo scorso anno dicevo che alle Olimpiadi non saremmo andati come ‘comparse’, non erano soltanto chiacchiere per motivarli. Ci credevo ed è successo veramente. L’oro della 4×100, quattro record italiani su cinque staffette. Un anno indimenticabile e ora la possibilità di metterci di nuovo alla prova tra i Mondiali di Eugene (15-24 luglio, ndr) e gli Europei di Monaco di Baviera (15-21 agosto, ndr)”.

Nel percorso di avvicinamento agli appuntamenti clou, quello di Gran Canaria è il primo dei raduni in programma: ne seguiranno altri due a fine marzo e ad aprile, per collaudare ogni ingranaggio di un meccanismo che deve risultare impeccabile, e poi il raduno pre-Mondiale a luglio per affinare i dettagli. “Intanto queste due settimane permettono ai ragazzi di ritrovarsi, di fare gruppo e lavorare insieme – le parole di Di Mulo – La 4×100 femminile è al completo e con loro nei prossimi giorni cominceremo a riprendere dimestichezza con il testimone, concentrandoci sulla manualità dei cambi: mi piace la sana competizione che c’è tra loro, tutte sanno che possono ambire ad un posto e che devono meritarselo. Con gli sprinter, per esempio Melluzzo e Polanco, lavoreremo sulla tecnica di passaggio del testimone. Per la 4×400 donne, sono rimaste a casa Chigbolu e Mangione che ritroveremo presto. In tutto il gruppo dei quattrocentisti c’è un bel lavoro di squadra, si tirano l’uno con l’altro. In generale, questo è un periodo fondamentale anche per chi non ha in previsione le indoor, per verificare il lavoro fatto fin qui. Per chi invece si dedicherà alla stagione al coperto, è il momento di far salire la condizione in maniera ottimale”.

Del Dream Team della 4×100, sensazionale medaglia d’oro alle Olimpiadi, in raduno c’è Fausto Desalu (Jacobs a Tenerife, Tortu e Patta rimasti in Italia) che resterà a Gran Canaria due settimane in più, fino al 30 gennaio. “Fausto sta molto bene – prosegue Di Mulo, catanese, 62 anni da compiere il giorno dell’Epifania – si è sempre dimostrato disponibile per la staffetta, lo vedo molto concentrato, tecnicamente e fisicamente è cresciuto molto. Può sfruttare questo periodo al caldo per lavorare su intensità più alte. Spero sia la stagione giusta per l’obiettivo che insegue da tempo nei 200 metri. E uno staffettista come lui, con quello che si è visto in Giappone, è insostituibile”. Nessuno vuole smettere di sognare con il quartetto delle meraviglie: “Rimango convinto che questa 4×100 abbia ancora margini di miglioramento, se tutti saranno nella stessa condizione del 2021, e se azzarderemo qualcosa in più nel primo e nel terzo cambio. Quest’anno non ci sono World Relays o Europei a squadre, quindi spero di poter provare la staffetta almeno in qualche meeting internazionale, prima dei due appuntamenti di Eugene e Monaco. Ai Mondiali, in casa loro, gli Stati Uniti saranno la squadra da battere, difficilmente usciranno di nuovo in batteria. Ma noi siamo l’Italia, siamo l’oro olimpico. E vogliamo dimostrare al mondo che non è stato un episodio”.

Articolo precedenteLuca Pancalli plaude le Fiamme gialle per il bando sulla disabilità
Prossimo articoloCovid, chi tradisce resiste