È il giorno della partenza per gli Europei a squadre di marcia. A Podebrady, in Repubblica Ceca, domenica 16 maggio saranno al via 22 azzurri: sei formazioni al completo con quattro atleti in ognuna delle gare assolute (50 km maschile, 35 km femminile, 20 km uomini e donne) ma anche tre under 20 nelle due prove di 10 chilometri dedicate ai giovani. Tra i più attesi c’è Eleonora Giorgi, bronzo mondiale della “cinquanta” a Doha che stavolta sarà impegnata nella 35 km in vista della “venti” olimpica. E poi Antonella Palmisano, al debutto stagionale nella 20 chilometri, per tornare sulle stesse strade in cui ha trionfato nel 2017 in Coppa Europa (il precedente nome della manifestazione) prima di salire sul terzo gradino del podio a Mondiali ed Europei. Al maschile rientra il recordman italiano della 20 km Massimo Stano. Per tutti è un test fondamentale, quando mancano due mesi e mezzo alle Olimpiadi di Tokyo.

Dalla 50 km, con la gioia del podio iridato ma non più prevista a livello internazionale, alla 20 km olimpica, l’unica prova femminile di marcia (a Sapporo) nei Giochi ormai sempre più vicini. In mezzo c’è la 35 chilometri, non solo come distanza ma anche nei programmi della stagione: è questa la gara che Eleonora Giorgi ha scelto per gli Europei a squadre (partenza ore 8). “Mi è sempre piaciuta – racconta – e voglio prenderci maggiore confidenza verso i Mondiali del 2022 a Eugene. Però devo ancora conoscerla bene, è nuova anche per me. In pratica l’ho affrontata solo un paio di volte. Partiremo insieme agli uomini della 50 che daranno qualche punto di riferimento. E penso a una gara in progressione, accelerando negli ultimi dieci chilometri”.

Scatta il 2021 agonistico di Antonella Palmisano. È da ottobre che non gareggia, un mese ricco di soddisfazioni tra lo standard olimpico timbrato proprio a Podebrady (1h28:40) e la migliore prestazione italiana nei 10 km a Modena (41:28). “Mi sento in forma – rassicura – e mi sono allenata bene. Ho avuto un fastidio alla zona inguinale, che a tratti si fa sentire, e per questo ho rinviato il debutto stagionale. Ma ho continuato a lavorare, diminuendo il carico in qualche giornata. Non vedo l’ora, perché è da tempo che manca un confronto internazionale di questo tipo, con avversarie importanti”. Tra queste, nella 20 chilometri (start alle 13.30), la spagnola campionessa europea Maria Perez. “Sarà quasi come ritrovare la normalità che abbiamo perso. Per tornare a sentire il profumo della maglia azzurra. Potrebbe essere la mia ultima gara prima dei Giochi e quindi servirà soprattutto per testare se la strada è quella giusta”.

È la sua distanza, quella in cui detiene il primato italiano (1h17:45 a La Coruna nel 2019). Anche per questo ha un significato particolare il rientro di Massimo Stano, che è stato frenato ai Mondiali di Doha dai “rossi” della giuria, non meglio che quattordicesimo. Dopo aver rotto il ghiaccio con il recente 10.000 di Caracalla, ecco la 20 chilometri a oltre un anno e mezzo dall’ultima volta. “Ho bisogno degli stimoli di una gara internazionale – sottolinea – ed è importante esserci, anche se in questo momento non mi trovo nella forma che avrei voluto per qualche malanno di stagione. Ma la periostite, che mi ha fatto saltare la preparazione invernale, non dà più problemi da un paio di mesi e quindi sto lavorando bene in ottica olimpica. E lì che punto a essere al top”. Intanto c’è da onorare la maglia azzurra a Podebrady (partenza ore 15.30). “Darò il massimo, anche per la squadra. L’ultima venti non è andata bene, ma deve servire per non ripetere gli errori. Ho curato molto la tecnica, adesso ho bisogno di riscontri da questo punto di vista, più che da quello cronometrico”.

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