La lunga marcia verso Tokyo prosegue dal 30 ottobre all’8 novembre al centro di preparazione olimpica di Tirrenia (Pisa): c’è Eleonora Giorgi tra i marciatori convocati per il raduno azzurro d’autunno, con la prospettiva olimpica, certamente, ma anche con lo sguardo al più vicino impegno tricolore di Ostia (Roma) programmato per il 6 dicembre. La primatista europea della 50 km di marcia, medaglia di bronzo lo scorso anno ai Mondiali di Doha, non ha partecipato alla classica di Podebrady e alla Festa dell’endurance di Modena perché ancora in ripresa dai guai fisici che l’hanno limitata negli ultimi mesi, e con la consueta determinazione sta preparando l’appuntamento tricolore di fine anno, campionato italiano della 20 km e della 50 km: “Non sono ancora al 100% ma negli ultimi giorni ho fatto le prime due 25 km dopo mesi – racconta la lombarda delle Fiamme Azzurre, 31 anni, allenata dall’ex cinquantista azzurro Gianni Perricelli -. Ho avuto una frattura da stress alla tuberosità ischiatica e una tendinite all’inserzione ischiatica: l’edema osseo si è riassorbito, mentre il tendine sta guarendo pian piano. Tra luglio e agosto nel raduno di Vipiteno ho ricominciato a marciare, alternandolo con la piscina e la mountain bike. Ora sto ultimando la fisioterapia. E anche se non sto ancora caricando al massimo e i miei ritmi non sono i soliti, sto mettendo dentro un po’ di volume per riabituarmi alla fatica e trovare continuità”.
La sta cercando in queste giornate, a Milano, tra il parco di Trenno e il campo XXV Aprile, macinando circa 150 km a settimana, con doppie sedute giornaliere da quindici chilometri (mattina) e dieci chilometri (pomeriggio). “Allenarmi in raduno, e non da sola, può essermi sicuramente d’aiuto – spiega -. La situazione evolve di giorno in giorno, è veramente difficile programmare l’Olimpiade in questa fase e molto probabilmente non faremo periodi all’estero in inverno, ma resteremo in Italia. Per dicembre, sempre sperando che si possa gareggiare, non escludo di potermi esprimere ancora una volta sulla 50 km, per avvicinare il primato personale (4h04:50 ad Alytus nel 2019), e non sulla ‘venti’ che invece sarà la distanza dei Giochi. Valuteremo nelle prossime settimane. Potrebbe essere una delle ultimissime volte nella ‘cinquanta’, che avrei dovuto marciare a Minsk in maggio ai Mondiali a squadre, poi cancellati”.