Azzurri al via nella maratona, domenica 11 aprile, sulle strade dell’aeroporto di Siena Ampugnano. È l’evento che richiama un cast di primo piano a livello internazionale, con gli occhi puntati sul cronometro. Per molti c’è l’obiettivo del tempo di iscrizione alle Olimpiadi di Tokyo, per i vincitori quello della migliore prestazione di sempre sul suolo italiano. Tra le donne in gara la primatista nazionale Valeria Straneo (Laguna Running), argento mondiale nel 2013, e al maschile atteso Stefano La Rosa (Carabinieri), oro a squadre nella rassegna continentale del 2018. Entrambi avevano in programma a metà marzo la maratona svizzera di Belp, poi rinviata per maltempo, e quindi hanno deciso di ricalibrare la preparazione su questa corsa. Nel quadro dei partecipanti anche il campione tricolore Giovanni Grano (Nuova Atl. Isernia) e Daniele D’Onofrio (Fiamme Oro) con Said El Otmani (Esercito) che affronta l’esordio sui 42,195 chilometri mentre Daniele Meucci (Esercito), non al meglio della condizione, ha preferito rinunciare. La prova femminile vedrà inoltre in azione Sara Brogiato (Aeronautica). Nella prima edizione della Tuscany Camp Marathon – “European Olympic Marathon Qualification Race – Xiamen Marathon & Tuscany Camp Global Elite Race” spiccano i nomi di tanti atleti “top”, in particolare africani, che vantano credenziali di eccellenza: 18 uomini con personale inferiore a 2h08 tra cui l’etiope Leul Gebresilase (2h04:02), il keniano Marius Kipserem (2h04:11) e l’eritreo Ghirmay Ghebreslassie, oro mondiale nel 2015, invece la donna più veloce nella start list è l’etiope Kuftu Tahir (2h23:14).

Ci riprova Valeria Straneo: “Ormai da più di un anno inseguo il risultato. Non mi nascondo, l’obiettivo è il tempo utile per i Giochi di Tokyo. Cercherò di raggiungerlo con tutte le mie forze”. Il sogno della terza Olimpiade passa attraverso lo standard fissato a 2h29:30 dopo un 2020 in cui è tornata a indossare la maglia azzurra, nei Mondiali di mezza, prima di vivere una giornata no alla maratona di Valencia, in dicembre, dove non ha fatto meglio di 2h37:04. “Sto bene – racconta l’alessandrina del Laguna Running che dal 2012 detiene il record italiano con 2h23:44 – e nel prolungamento della preparazione sono arrivati buoni riscontri dagli allenamenti, sempre sotto la guida del coach Stefano Baldini. Ero pronta per correre il 14 marzo a Belp, in Svizzera. Ci ho messo qualche giorno per resettare tutto, ma poi ho ricominciato senza problemi, abbassando la media di chilometri settimanali a 140 dopo averla tenuta a quasi 160 in precedenza”. E rientra in gara nella settimana del compleanno (45 candeline spente a Pasquetta): “Spero di farmi un bel regalo!”.

“Non vedo l’ora di gareggiare”. Parola di Stefano La Rosa, a sua volta costretto a posticipare i piani di quattro settimane per la forzata rinuncia alla maratona svizzera, rinviata a causa delle avverse condizioni meteo. In vista di quell’appuntamento aveva già corso nell’aeroporto senese, alla mezza di fine febbraio, completata in 1h04:52: “Era la seconda parte di un allenamento di 34 chilometri complessivi, quindi non una gara finalizzata. La preparazione è durata parecchio, ma ora ci siamo. Nei giorni scorsi ho svolto un paio di allenamenti lunghi – dichiara il 35enne carabiniere grossetano – che mi consentono di andare tranquillo alla partenza, consapevole di quello che ho fatto. La maratona è sempre un’incognita e ci sarà da fare attenzione al vento, però vorrei correre forte”. Per ambire al minimo olimpico di 2h11:30 e al record personale di 2h11:08 stabilito nel 2018 a Siviglia. “Punto a viaggiare il più a lungo possibile sul passo di 2h10 perché sto lavorando su quei ritmi da diversi mesi, seguendo i programmi di Ruggero Pertile che ho scelto come tecnico all’inizio del 2020 dopo aver vissuto l’esperienza dei Giochi di Rio insieme a lui da atleta”.

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