E’ stata una Maratona di Roma corsa a lungo sotto la pioggia, con ottimi risultati cronometrici e di partecipazione complessiva, con oltre 26.000 runner tra la 42k e la Stracittadina di 5 chilometri.

Sono stati 8.883 i runner che hanno tagliato il traguardo di via del Fori Imperiali, inclusi i disabili, dato che conferma ancora una volta la maratona della Capitale quale evento agonistico di running più partecipato d’Italia. Gli uomini sono stati 7.099, le donne 1874. Gli italiani sono stati 6.299, gli stranieri 2.584.

La partenza è stata data dalla Sindaca di Roma Virginia Raggi insieme al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega ai rapporti con il Parlamento e alla democrazia diretta Simone Valente, all’Assessore allo Sport, Politiche giovanili e Grandi eventi cittadini Daniele Frongia, al Segretario Generale FIDAL Fabio Pagliara, al Coordinatore Generale della maratona Fabio Martelli e l’olimpionico dei nuoto Gregorio Paltrinieri.

Tra le donne trionfa Megertu (2h22:52), al maschile successo per Heyi (2h08:37). Soufyane quarta, ritirato Meucci

L’aveva annunciata alla vigilia e l’impresa è riuscita. Alla XXV Acea Maratona Internazionale di Roma, corsa per lunghi tratti sotto la pioggia, è caduto il primato femminile dei 42,195 km della Capitale: il risultato di giornata lo ha firmato la 22enne etiope Alemu Megertu, che con 2h22:52 ha limato un secondo al record della manifestazione che resisteva dal 2008 (2h22:53 della russa Galina Bogomolova) e ha abbassato di oltre cinque minuti il personale sulla distanza. Megertu ha preceduto l’altra etiope, più esperta, Muluhabt Tsega, seconda in 2h26:41, e un’altra connazionale, Chaltu Negesse (2h30:45). Quarto posto per l’azzurra Laila Soufyane (Esercito) che è rientrata in maratona dopo due anni e mezzo con 2h34:54. La doppietta etiope è completa con il successo maschile di Tebalu Zawude Heyi, primo sul traguardo dei Fori Imperiali con 2h08:37 davanti agli altri due etiopi Tesfa Wokneth (2h09:17) e Yihunilign Adane (2h09:53). Daniele Meucci (Esercito) è stato costretto al ritiro per problemi fisici dopo aver percorso 33 chilometri, e il primo degli italiani al traguardo è stato di nuovo Ahmed Nasef (11°, Atletica Desio) per la terza edizione consecutiva (2h16:57).

La pioggia disturba soprattutto la prima mezz’ora di gara. Ne escono passaggi al 5° km di 15:18, al 10° di 30:29 e al 15° di 46:07. Alla mezza (1h04:57 e una proiezione intorno alle due ore e dieci) resta insieme un drappello di una quindicina di uomini, con Daniele Meucci attento (1h05:04) e sempre sulla scia dei migliori, scortato dal compagno di club Najibe Salami che si ferma intorno al km 25. Ma non è la giornata che sperava il campione europeo di Zurigo 2014: perde contatto dal plotone dei favoriti al km 27, complice un problema di stomaco, quando gli altri, lì davanti, cominciano a fare sul serio. Il lavoro dell’ultimo pacer Mburugu finisce al km 32 ed è proprio a dieci chilometri dal termine che inizia il corpo a corpo tra i protagonisti. Si forma un gruppo di cinque etiopi: Heyi, Babo, Teshome, Adane e Wokneth. È al 36esimo chilometro che Heyi rompe gli indugi, in progressione saluta la concorrenza e si invola verso il traguardo.

Il romano Giorgio Calcaterra, simbolo della maratona capitolina, ha chiuso al 112° posto in 3:14:30.

Tutto come previsto: è gara a due tra le donne, con le favorite etiopi Tsega e Megertu che partono con decisione (33:45), alla mezza “girano” a 1h11.11, con una proiezione sotto il record femminile. Dopo il 35° chilometro la più giovane delle due, Alemu Megertu (fin qui un personale di 2h28:08 realizzato a Shanghai nello scorso novembre) cambia passo e resta sola al comando. Corsa rotonda ed efficace, per presentarsi ai Fori Imperiali in piena linea con il record, poi battuto di un secondo. L’azzurra Soufyane stringe i denti, passa alla mezza in 1h16:19 e chiude in 2h34:54 recuperando un paio di posizioni prima del km 40.

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