I fenomeni sbarcano a Roma. Alla vigilia del Golden Gala Pietro Mennea dello Stadio Olimpico si raccontano alcuni degli atleti più attesi della tappa italiana della Wanda Diamond League, principale circuito di meeting internazionali. Il primatista mondiale dell’asta Armand Duplantis, il recordman europeo dei 400hs Karsten Warholm, la campionessa olimpica dei 100 e 200 Elaine Thompson-Herah (Giamaica) e la mezzofondista scozzese Laura Muir (800) accendono l’evento della Capitale. Tutte le emozioni del Golden Gala potranno essere seguite in diretta tv su Rai 2, giovedì 17 settembre, dalle 18.40 alle 20.25. Anche a portata di smartphone e tablet, con la diretta streaming su RaiPlay.

Il norvegese Karsten Warholm, due volte iridato dei 400 ostacoli, quest’anno ha sfiorato il record mondiale (46.87 a Stoccolma, vicinissimo al 46.78 del primato). “Sicuramente sto bene – sorride il “vichingo” – altrimenti non sarei qui. Poter parlare di un record è bello per lo sport, e ne discutevo con Duplantis al meeting di Berlino. Stiamo andando forte: io a pochi centesimi dal record, lui a pochi centimetri dalla migliore prestazione all’aperto nell’asta. Ci sono aspettative elevate. Ma non devo pensarci troppo, perché se lo rincorro, rischio di non raggiungerlo. Rimango concentrato a dare il meglio di me stesso, per sprigionare tutto il mio potenziale”. Nel mirino, domani sera allo stadio Olimpico, ci sarà prima di tutto il record del Golden Gala, 47.48 di Abderrahman Samba, due anni fa. “Sì, è possibile batterlo, in base ai risultati di quest’anno. Ci proverò, quando entro in pista è perché sono pronto e domani non sarà un’eccezione”. E nelle prossime stagioni potrebbe puntare a un altro primato sul giro di pista, quello europeo dei 400 piani. “Un record leggendario, che è stato fatto in questo stadio”, ricordando il 44.33 del tedesco Schoenlebe ai Mondiali dell’87. “Per il momento riesco a dare il meglio sui 400 ostacoli e mi sto preparando per questa gara, ma in futuro potrei pensare anche alla distanza piana”. Poi una riflessione su questa stagione 2020 così particolare. “Nelle ultime due settimane ho gareggiato e viaggiato molto, sono riuscito anche ad allenarmi bene, pensando a migliorarmi e sto correndo più veloce dell’anno scorso. Voglio ringraziare gli organizzatori dei meeting precedenti e del Golden Gala, perché organizzare in queste condizioni non è facile. Hanno fatto un ottimo lavoro”. E sulla curiosa abitudine di darsi qualche schiaffo sul viso, o sul corpo, prima di ogni gara. “È nata in allenamento, per motivarmi, visto che lì spesso corro da solo. Cerco di far salire l’adrenalina il più possibile prima della gara. Un’abitudine che ho, forse una cattiva abitudine, tant’è che un po’ mi vergogno e non riguardo quelle immagini, ma funziona”.

L’uomo volante Armand Duplantis si prepara per un altro decollo, nello stadio in cui l’asta è religione, ricordando l’epocale sfida tra Bubka e Vigneron nel 1984 a colpi di record del mondo: “Sento che le aspettative sono molto elevate, come pure la pressione – le parole del ventenne svedese, primatista del mondo con 6,18 scalato nella stagione invernale a Glasgow -. Negli ultimi meeting ho incontrato tutti i migliori del mondo e anche a Roma non voglio sottovalutarli. Il primo obiettivo è vincere la gara, sento che la forma c’è e dipenderà dalla serata di domani”. Roma lo affascina e “qualsiasi angolo della città sarebbe suggestivo per una gara di salto con l’asta: il Colosseo, prima di tutto. Amo saltare fuori dagli stadi perché sento il calore della gente”. Tra presente e passato, è anche il momento dei confronti tra le “ere” di Bubka, di Lavillenie e adesso di Duplantis: “Cerco di trarre il meglio da ognuno di loro – spiega “Mondo” -. Bubka è stato un precursore, un vero pioniere, ha rivoluzionato lo sport. In pochi pensavano che un essere umano sarebbe riuscito a saltare così tanto. E pochi pensavano che Renaud sarebbe arrivato a 6,16: ha un fisico relativamente normale e i suoi risultati mi hanno dato tanta speranza quando avevo 14 anni e non sapevo quanto sarei diventato alto e veloce. È la dimostrazione di quanto conti la tecnica nella nostra specialità”.

Tra le star annunciate, la mezzofondista scozzese Laura Muir sugli 800 metri. “Non vedo l’ora di correre domani. Adoro l’Olimpico, è bello gareggiare qui. L’anno scorso sono andata forte sui 1500 (secondo posto in 3:56.73, ndr) e domani per la prima volta al Golden Gala farò invece gli 800 metri, in questo stadio stupendo”. A Bellinzona, ieri sera, a sorpresa la norvegese Hedda Hynne è scesa a 1:58.10 togliendo all’altra britannica Jemma Reekie la migliore prestazione mondiale dell’anno: entrambe saranno in pista anche a Roma. “Mi aspetto una corsa molto veloce – commenta la Muir – con tante avversarie agguerrite, come hanno dimostrato anche in Svizzera. E spero che ci sarà una nuova “world lead” in una gara davvero combattuta”. Laureata in veterinaria, adora i cavalli: “È davvero impressionante l’anatomia degli animali, nel suo funzionamento, e la loro capacità di recuperare. In particolare i cavalli hanno una potenza spettacolare, unica”. Due volte regina dello sprint all’Olimpico (nel 2016 e nel 2019), Elaine Thompson-Herah ci riprova nei 100m, alla prima uscita stagionale fuori dalla Giamaica: “Voglio ringraziare gli organizzatori del meeting perché non è semplice ottenere i permessi per viaggiare. Dopo tre anni finalmente non sono stata attanagliata dagli infortuni ed è bello tornare qui al top della forma. Non vedo l’ora di correre domani”. E lo sguardo è già rivolto a Tokyo 2021: “I miei allenatori avranno un bel lavoro da fare per stilare il programma verso le Olimpiadi – sottolinea – da parte mia, invece, cerco di restare in buona salute. E proverò con tutte le forze di difendere il mio titolo olimpico”.

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