Giornata di viaggio per gli azzurri che a metà pomeriggio sono arrivati a Bydgoszcz, in Polonia, per gli Europei a squadre. “L’obiettivo è la salvezza”, annuncia il direttore tecnico Antonio La Torre, che prosegue: “Non esiste più l’atletica dei giovani e l’atletica dei grandi, questa Nazionale le mette insieme”. Da venerdì 9 a domenica 11 agosto saranno 54 gli azzurri in pista e in pedana per meritarsi un posto tra le prime sette nazioni del continente (su dodici), nella manifestazione che tradizionalmente esalta lo spirito di squadra.

L’atletica azzurra vive un momento favorevole: che Italia vedremo?
“Indubbiamente è un bel periodo ma non dobbiamo cullarci su questo. Quando inizieremo il riscaldamento, chiederò alla squadra estrema concentrazione e attenzione. Adesso si comincia con un’altra atletica e dobbiamo meritarci un posto tra le primi sette, non pensando che gli altri ci regalino niente. I risultati dei mesi scorsi ci devono spronare a far meglio e a prenderci ulteriormente le nostre responsabilità”.

Quale Europa affrontiamo a Bydgoszcz?
“Incontriamo formazioni che storicamente fanno della compattezza e della consistenza la propria forza. Gran Bretagna e Germania al di sopra di tutte, ma probabilmente in questo caso la Polonia è favorita giocando in casa. I nostri storici avversari Francia e Spagna li considero ancora avanti. Se qui esprimeremo a pieno il nostro valore, e se qualcuno dei nostri – magari anche chi aspettiamo meno – confermerà di avere personalità allora potremo divertirci. Ma il primo obiettivo nella mente e nel cuore di tutti è la salvezza”.

Desalu, Re, Crippa e Sottile: quattro migliori accrediti. Cosa aspettarsi?
“Per Desalu è il momento di venir fuori: la strada per Doha passa per questa verifica estremamente importante. Voglio che il 20.51 di Londra si traduca in una prestazione ‘alla Desalu’, perché è davvero uno dei nostri big. Passando ai 400 metri, Re è una delle cose più belle successe all’atletica italiana in questi mesi. Con il suo carattere tranquillo ha dato uno scossone: mi auguro che confermi, come fatto a Yokohama, di essere una delle punte di questa Nazionale, un vero bomber. Da Crippa invece mi aspetto che consolidi sui 5000 la propria leadership, non solo per le prestazioni cronometriche: a Londra in Coppa Europa dei 10.000 si è comportato da vero leader europeo. Avrà un avversario di livello come lo svizzero Wanders, ma sa leggere la dimensione internazionale e il contesto in cui si trova: è uno dei giovani che ha fatto il salto di qualità. Infine Sottile: è in assoluto la novità del 2019 e ci ha ricordato che non è stato campione del mondo allievi per sbaglio. Dà un’interpretazione artistica di questo sport, al limite del naïf. Se c’è un atleta che può coniugare classe mondiale e sorriso è proprio lui. Bydgoszcz è il suo ring, una battaglia, soprattutto di nervi. Con i solo quattro errori possibili, sarà il cervello a contare”.

Quanto mancano tre big come Tamberi, Tortu e Vallortigara?
“Li sentiamo qui con noi, molto vicini. Ma non dimentichiamo che non abbiamo sostituti nelle loro gare, bensì competitor diretti. Filippo sta recuperando da un infortunio serio e siamo sulla buona strada per rivederlo competitivo ai primi di settembre. Gimbo sta cercando quell’idea di salto che lo candidi alle prime posizioni di Doha. Elena l’ho salutata all’Acqua Acetosa appena prima di partire: il recupero fisico è completo, ora si ricomincia a saltare e faremo tutte le valutazioni necessarie sul suo percorso agonistico”.

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