La terza edizione delle IAAF World Relays si chiude ancora una volta nel segno degli Stati Uniti. A Nassau (Bahamas) altri tre successi per gli USA che si aggiudicano in tutto cinque delle nove gare del programma. Nel day 2 la bandiera a stelle e strisce sventola così su entrambe le 4×400. Al maschile 3:02.13 di David Verburg, Tony McQuay, Kyle Clemons e LaShawn Merritt.

Affermazione più netta tra le donne, 3:24.36 e world leading con Phyllis Francis (50.42 in frazione), Ashley Spencer, Quanera Hayes e Natasha Hastings. Vittoria e migliore prestazione mondiale dell’anno (7:13.16) anche con gli uomini della 4×800 trascinati dalla decisiva volata del bronzo olimpico Clayton Murphy. La sorpresa e l’impresa della giornata è però quella della 4×100 femminile della Germania che sfreccia verso il successo in 42.84 grazie ad Alexandra Burghardt, Lisa Mayer, Tatjana Pinto e Rebekka Haase. Battuta la Giamaica senza l’oro olimpico Elaine Thompson (42.95), mentre le americane vanno KO pagando lo scivolone e la brutta caduta della big Tianna Bartoletta in prima frazione. Archiviato il flop della 4×100, gran riscatto per il Canada di Andre De Grasse che si aggiudica la 4×200 maschile (1:19.42 WL). Il “final party” è, invece, tutto per i padroni di casa delle Bahamas, oro in 3:14.42 nella 4×400 mista capitanata dall’olimpionica del giro di pista Shaunae Miller (49.60 il crono della sua seconda frazione). Nella classifica finale della rassegna, il trofeo con il Golden Baton va per la terza volta di fila agli Stati Uniti che svettano con 60 punti (5 vittorie, 2 argenti e 1 bronzo) sui 39 della Giamaica (1 vittoria, 1 argento e 4 bronzi) e i 24 dell’Australia (1 bronzo).

La trasferta azzurra a Nassau va in archivio senza sorrisi. Dopo la squalifica di ieri della 4×100 maschile, oggi la stessa sorte tocca anche al quartetto femminile. Pista bagnata dopo una giornata di pioggia: batteria 2, la 4×100 italiana parte in quinta corsia. La capitana Libania Grenot, bicampionessa europea dei 400 metri, sembra ben destreggiarsi in questa per lei inedita esperienza in prima frazione (reaction time 0.257). Sul rettilineo opposto Gloria Hooper conduce il testimone nelle mani di Anna Bongiorni. La toscana figlia d’arte prosegue l’opera in curva e cambia con Audrey Alloh che ferma il cronometro a 44.07 per un terzo posto che darebbe la promozione in finale dietro a Germania (43.04) e Giamaica (43.22). La gioia del quartetto italiano purtroppo dura poco: l’infrazione contestata è l’invasione di corsia (regola 163.3a del RTI) in cui sarebbe incappata con alcuni appoggi la terza frazionista Bongiorni. Immediato il ricorso che, però, non viene accolto. La staffetta dell’Italia Team resta fuori dalla finalissima (44.07 era il sesto tempo d’accesso nel riepilogo complessivo del primo turno guidato dal 42.96 USA) e dalla possibilità di mettere al sicuro la qualificazione diretta per i Mondiali di Londra.

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